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Formazione & consulenzaLa vergogna di volare può cambiare i comportamenti?

04.04.23 - 11:00
Con il progetto sprachkompass.ch, il dottor Hugo Caviola analizza il linguaggio che usiamo nella nostra quotidianità.
Pixabay
Il dottor Caviola ha analizzato anche le pubblicità per viaggi all’estero. Queste creano la sensazione che un viaggio in un Paese lontano permette di spezzare i legami con la realtà. Le massicce emissioni di CO2 dei voli vengono messe in secondo piano.
Il dottor Caviola ha analizzato anche le pubblicità per viaggi all’estero. Queste creano la sensazione che un viaggio in un Paese lontano permette di spezzare i legami con la realtà. Le massicce emissioni di CO2 dei voli vengono messe in secondo piano.
La vergogna di volare può cambiare i comportamenti?
Con il progetto sprachkompass.ch, il dottor Hugo Caviola analizza il linguaggio che usiamo nella nostra quotidianità.
Parole come «vergogna di volare», «impronta ecologica» o «sofferenza animale» possono portare a comportamenti più sostenibili? Caviola ne è fermamente convinto.

Il dottor Hugo Caviola (67) lavora come linguista all’Università di Berna e guida il progetto sprachkompass.ch che mira ad analizzare in che modo l’utilizzo quotidiano del linguaggio influisce sul comportamento nei confronti dell’ambiente e ha l’obiettivo di promuovere un utilizzo consapevole delle parole.

 

Signor Caviola, le parole possono cambiare il nostro comportamento?

Imprese e altre organizzazioni spendono miliardi per la pubblicità. Questa è probabilmente la dimostrazione più diretta del fatto che il linguaggio ha questo potere. Anche numerosi studi lo dimostrano. Nel quadro di un esperimento di Stanford è stato dimostrato che la prospettiva delle persone nei confronti di episodi di violenza cambia a seconda se in un testo specifico la violenza viene descritta metaforicamente come «bestia» o come «virus». Un ulteriore esempio: in Germania il matrimonio per persone dello stesso sesso è stato accettato solo quando hanno cambiato la definizione da «matrimonio omosessuale» a «matrimonio per tutti».

 

Le parole possono quindi promuovere uno stile di vita più sostenibile.

Sì, le parole possono aprire nuove prospettive. Quando si sono affermati i termini «benessere animale» e «sofferenza animale», abbiamo iniziato a pensare agli animali in maniera diversa. I cosiddetti animali da reddito non erano più solo merci industriali al pari di orologi o scarpe ma esseri viventi che provano dolore. Funziona allo stesso modo con «impronta ecologica» o «vergogna di volare»: anche queste parole hanno aperto nuovi modi di pensare. Se parlate con qualcuno che racconta del suo viaggio all’estero e menzionate la vergogna di volare o la sua impronta ecologica, il discorso prende immediatamente un’altra piega.

 

Parliamo di viaggi all’estero. Nel quadro di sprachkompass.ch, avete analizzato attentamente le pubblicità per questi viaggi. Cosa avete scoperto?

I viaggi in Paesi lontani vengono spesso pubblicizzati con parole chiave come «paradiso», «fiaba» o «sogno». Vengono inoltre mostrate bellissime immagini delle Seychelles, di Bali o delle Maldive che magari non corrispondono nemmeno alla realtà. Viene quindi creata la sensazione di poter sfuggire alla realtà grazie a questi viaggi. Le massicce emissioni di CO2 generate dai voli vengono messe da parte. E questo fa nascere in me la domanda: non sarebbe più sensato rilassarsi in una località più vicina o valorizzare la nostra quotidianità in modo che questi viaggi così dannosi per il clima non siano più necessari?

 

Torniamo alla vita quotidiana. Planted, un produttore svizzero di alternative alla carne, deve apparire davanti al Tribunale Federale perché uno dei suoi prodotti viene descritto come «chicken».

Anche questo mostra quanto potere possono avere le parole. I prodotti alternativi alla carne si trovano presumibilmente in uno stato di transizione. Definizioni come «chicken» o «pollo» fanno sì che il consumatore abbia un’idea di cosa può aspettarsi dal nuovo prodotto e i settori interessati vogliono evitare che il valore di mercato dei prodotti originali venga soppiantato dagli imitatori. Nei piatti vige ancora la vecchia gerarchia: la carne è la star mentre il resto è «contorno».

 

Ultima domanda: il Suo lavoro ha cambiato anche il Suo comportamento?

Naturalmente mi sta molto a cuore la gestione consapevole delle parole e dell’ambiente. Non mangio quasi più carne, ho preso l’aereo l’ultima volta quattro anni fa e sono molto fiero del fatto che non uso più l’auto nella mia vita quotidiana.

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COMMENTI
 

Panoramix il Druido 1 anno fa su tio
Volevo solo smentire il fatto che le immagini dei paradisi tropicali non siano corrispondenti alla realtà! Lo sono eccome, l’ho verificato personalmente più e più volte! 🛫🏖️🔝

Soleluna 1 anno fa su tio
Io non mi vergogno prenderò anche quest'anno l'aereo direzione vacanze.

vulpus 1 anno fa su tio
Ahh, ops, non sapevo che gli aerei anch'essi creano inquinamento, non ne ha mai parlato nessuno. Chi segue l'aviazione conosce il sito dove sono indicati tutti i voli in corso, con sigle e destinazioni : il mappamondo è una macchia sola. Sicuramente con questa informazione Malpensa domani e dopo sarà deserto.

IlBiologo 1 anno fa su tio
Questi concetti-mantra diffusi dalle cerchie pseudo-ambientaliste e ripetuti in maniera irresponsabile dai media benpensanti non sono da sottovalutare. Stanno entrando a forza nel processo conosciuto come cancel culture.

Popi 1 anno fa su tio
Ok WEF

carlo56 1 anno fa su tio
Risposta a Popi
mi fate ridere! in realtà nel momento in cui si dovrà scegliere fea i Caraibi, o Le Maldive, o San Feancisco, ecc, e le nostre valli ci scommetto che il clima passerà in secondo piano, con o senza vergogna

Popi 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
Mi spieghi il senso e correlazione della tua risposta?

Ala 1 anno fa su tio
Zero vergogna! E volo praticamente tutti i weekend.....che sia forse invidia?

Princi 1 anno fa su tio
come no !!!! giovedi parto per la Florida

Ala 1 anno fa su tio
vergogna di volare? senza dubbio questo non ha vergogna di sparare panzane sponsorizzato dai contribuenti....

Don Quijote 1 anno fa su tio
Ecco un altro che pensa di aver scoperto l'acqua calda. Questa teoria cozza con l'evidenza empirica che a parole siamo tutti bravi. Contano i fatti e la consapevolezza tecnica, purtroppo da questi punto di vista, sia i media, sia lo pseudo scienziato turno, ci propinano quotidianamente una cozzaglia di dogmi, mezze verità e parecchie, troppe, omissioni. Personalmente i termini come "impronta ecologica" li vedo come dogmi, niente a che vedere con la realtà In Europa si stanno spendendo miliardi per salvare una foglia mentre nel resto del mondo tagliano intere foreste, la politica ambientale europea è la crisi più grave dell'intero pianeta.

fil C73 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
concordo pienamente con lei

CJ 1 anno fa su tio
ma se avevo letto che i voli erano praticamente tornati come prima della pandemia ....sono propio gli ecologisti che sono sempre in giro in aereo ... sono propio i possessori di tesla e casetta minergie che sono sempre in giro in aereo .... ma poi pontificano ...ma per piacere ...

Marecalmo 1 anno fa su tio
Risposta a CJ
Propio??

Gio65 1 anno fa su tio
Risposta a Marecalmo
Ma se ti concentrassi sul contenuto, invece che ad un piccolo errore ortografico? Forse non hai molto da dire