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CANTONEDopo lo sciopero è tempo di bilanci

02.03.24 - 12:03
Raoul Ghisletta, segretario del Sindacato VPOD Ticino, ha spiegato le prossime tappe dopo la manifestazione di giovedì 29 febbraio.
TiPress
Dopo lo sciopero è tempo di bilanci
Raoul Ghisletta, segretario del Sindacato VPOD Ticino, ha spiegato le prossime tappe dopo la manifestazione di giovedì 29 febbraio.

BELLINZONA - Lo sciopero del 29 febbraio è ormai alle spalle, e dopo qualche giorno di riflessioni, è già tempo di bilanci. Se da un lato il Sindacato VPOD Ticino si è detto soddisfatto della manifestazione a cui hanno preso parte migliaia di persone, quello di giovedì scorso è però solo del primo passo di un percorso che non si preannuncia per niente facile. Cosa succede ora? Il Sindacato ha già fatto sapere che scriverà al Governo per chiedere un nuovo incontro per discutere del recupero del carovita per il 2025 e per gli anni seguenti. «Il problema rimane infatti irrisolto. Inoltre andrà affrontata la questione specifica del carovita per il personale degli enti sociosanitari», ha annunciato il segretario Raoul Ghisletta attraverso un comunicato.

Ma non è tutto. «Il Sindacato concluderà le consultazioni in merito al lancio delle due iniziative popolari da tempo in discussione: la prima contro il decreto Morisoli e la seconda contro i paradisi fiscali comunali per le persone giuridiche». E si impegnerà nella votazione del 9 giugno contro la modifica della legge fiscale, «che svuoterà ulteriormente le casse cantonali».

Dopodiché il Sindacato organizzerà la campagna a favore delle misure di compensazione per le pensioni dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino. «Compensazioni necessarie a impedire che le pensioni non crollino diventando le peggiori in tutta la Svizzera, privato compreso». Per quanto riguarda gli inevitabili passi futuri contro i tagli, Ghisletta ha indicato che verranno consultati gli affiliati al Sindacato, «perché ci è ben chiaro che lo sciopero non è stato risolutivo e che ci aspettano mesi di impegno, che potrà essere affrontato solamente grazie al sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori».

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