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CANTONECittadella della giustizia, via libera all’acquisto di palazzo Botta. L'ultima parola spetterà al popolo

07.02.24 - 18:49
Il Parlamento ha dato l’ok al credito di 80 milioni richiesti dal Consiglio di Stato per comprare lo stabile Efg di Lugano.
Ti-Press
Fonte RED
Cittadella della giustizia, via libera all’acquisto di palazzo Botta. L'ultima parola spetterà al popolo
Il Parlamento ha dato l’ok al credito di 80 milioni richiesti dal Consiglio di Stato per comprare lo stabile Efg di Lugano.

BELLINZONA / LUGANO - Con 54 voti a favore, il Parlamento ha dato l’ok al credito di 80 milioni richiesti dal Consiglio di Stato per comprare lo stabile Efg di Lugano. Bocciati gli emendamenti formulati dall’UDC e dai Verdi. È passata, però, con 28 voti favorevoli, la referendabilità obbligatoria: l’ultima parola spetterà ai cittadini.

«Si tratta di un discorso legato alla dignità della giustizia», ha specificato il relatore del rapporto di maggioranza Michele Guerra (Lega). Per il correlatore Matteo Quadranti (PLR) «i costi saranno diluiti in 10-12 anni. È il momento di dare seguito a questo investimento».

Dal canto suo, Samantha Bourgoin (Verdi), relatrice del rapporto di minoranza, ha messo l’accento sulla rivoluzione digitale e sui costi di gestione e manutenzione: «In un momento in cui chiediamo ai cittadini di essere responsabili e tirare la cinghia, non possiamo permetterci di giocare con le finanze pubbliche, anche se si tratta di investimenti generazionali e a favore del terzo potere».

Critico anche Sergio Morisoli (UDC), autore di due emendamenti: «Tra logistica e giustizia, in un quadriennio spendiamo circa 180 milioni. Come mai non sono mai stati messi a posto i problemi di cui è afflitto il palazzo di giustizia? Ora non deve essere il cittadino a dover pagare per l’inefficienza dello Stato: si tratta di un costo esorbitante in un periodo di crisi finanziaria e in anni di sacrifici».

La «strategia logistica per il comparto della giustizia luganese» prevede, in totale, la ristrutturazione del palazzo di giustizia (PGL) e l’acquisizione dello stabile ex Banca del Gottardo. «Contestualmente a quanto previsto dalla pianificazione logistica della Polizia cantonale - si legge nel messaggio dell’esecutivo - è confermata la realizzazione del comparto urbano di Lugano presso il PGL: i principali servizi della gendarmeria e della Polizia giudiziaria saranno quindi raggruppati nella medesima sede del Ministero pubblico consolidando la realizzazione del polo del perseguimento penale».

Di contro, lo stabile ex banca del Gottardo sarà destinato in gran parte al Tribunale d’appello, nel quale saranno inseriti la Corte di appello e di revisione penale, il Tribunale penale cantonale e la Pretura penale. «Tutti i servizi del Dipartimento delle istituzioni della regione del luganese potranno quindi essere raggruppati presso i due immobili».

Il consigliere di Stato Norman Gobbi ha sottolineato come l’immagine dello Stato passi anche dalla qualità degli stabili aperti al pubblico. «La giustizia è un servizio essenziale per i cittadini e per le aziende. La nuova organizzazione logistica ci permetterà di rispondere alle sfide attuali e future». Il collega dell’esecutivo Christian Vitta ha fatto notare come siano state valutate altre opzioni, tutte però allo stesso modo costose. «Inoltre - ha aggiunto - la ristrutturazione del palazzo di giustizia non potrà essere procrastinata a lungo». Oltre agli 80 milioni di franchi il messaggio conteneva anche 6 milioni e 440 mila franchi necessari per progettare la ristrutturazione, l’adeguamento logistico e lo studio di fattibilità degli spazi provvisori necessari per la ristrutturazione del palazzo di giustizia.

«Grazie a noi sarà il popolo a decidere» - A stretto giro dal termine della votazione, è arrivata la nota dell'UDC. «Grazie al referendum finanziario obbligatorio introdotto su iniziativa dell’UDC e passato per un pelo in Gran Consiglio, la spesa di oltre 80 milioni per il Palazzo di Giustizia, ex Banca del Gottardo passa al voto popolare. Ora, l’UDC spera che il popolo sia più saggio che non il Parlamento cantonale, perché un costo complessivo per l’acquisto e la sistemazione del Palazzo di Gisutizia di 120 milioni in una situazione finanziaria precaria come quella che il Ticino sta vivendo ora, sono troppi. La giustizia merita una situazione logistica migliore di quella che ha vissuto negli ultimi 15 anni di inattività pianificatoria e manutentiva. L’UDC accetta pure che il centro della giustizia rimanga a Lugano, ma 120 milioni sono troppi, soprattutto i 76 milioni (che in realtà sono 80) per l’acquisto di un edificio quasi vuoto, che oggi costa ai proprietari diversi milioni all’anno per la sua gestione. L’UDC aveva proposto degli emendamenti per l’acquisto dell’ex Banca del Gottardo che avrebbero fatto risparmiare ai contribuenti 24 milioni di franchi. Ma i politici preferiscono spendere 120 milioni per un edificio faraonico che ci metterà 12 anni - più del secondo tunnel del Gottardo - a essere sistemato, e che costerà ai cittadini 14 milioni all’anno di gestione corrente.

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