L’attuale canone dell’acqua sarà mantenuto fino al 2024. Vitta: «Un risultato importante anche per il Ticino»
BELLINZONA - Non è prevista nessuna riduzione del canone per i diritti d’acqua. Perlomeno fino al 2024, come stabilito oggi dal Consiglio nazionale con 133 voti a favore, 53 contrari e due astenuti. Per lo sfruttamento delle risorse idriche le società elettriche continueranno quindi a versare ai Cantoni e ai Comuni gli attuali 110 franchi per chilowatt lordo.
Per il Ticino è una buona notizia, come ci fa sapere il consigliere di Stato Christian Vitta, anche direttore della Conferenza dei governi dei cantoni alpini. La riduzione del canone che era stata proposta dal Governo federale avrebbe infatti toccato soprattutto le regioni di montagna, tra cui il nostro cantone che attualmente in questo modo incassa circa 55 milioni di franchi all’anno.
Risorse finanziarie garantite - «Quello odierno è un risultato tutt’altro che scontato: permette di salvaguardare gli introiti finanziari dei cantoni alpini che complessivamente ammontano a circa 556 milioni di franchi» ci dice Vitta, sottolineando che «è un riconoscimento del valore della risorsa idrica, il cosiddetto oro blu».
Oggi i contrari alla riduzione del canone, tra cui anche la Conferenza dei governi dei cantoni alpini, hanno quindi superato l’ultimo scoglio, quello del Consiglio nazionale. «È una battaglia che abbiamo portato avanti negli ultimi due-tre anni, c’erano lobby importanti che miravano a una drastica riduzione anche alla luce delle difficoltà finanziarie di alcune aziende elettriche» ci spiega ancora il consigliere di Stato.
Ora è tempo di negoziati - Ma l’attuale livello del canone sarà mantenuto fino al termine del 2024. Cosa accadrà in seguito? «Ora abbiamo il tempo di negoziare un nuovo modello: ci batteremo affinché queste risorse rimangano, ma con una distribuzione meno rigida, che tenga conto dell’andamento del mercato» afferma Vitta. E conclude: «Per noi era importante poter avviare queste negoziazioni con la garanzia che le risorse restassero allo stato attuale».