Raoul Ghisletta ha inoltrato un’interpellanza in merito all’autorizzazione rilasciata dal Cantone
BELLINZONA - «È tenuta ad astenersi dal praticare la riflessologia plantare». È quanto indicato dall’Ufficio di Sanità sulla lettera di autorizzazione di libero esercizio quale terapista complementare rilasciata lo scorso 7 dicembre a una donna.
L’autorità sanitaria di vigilanza sugli operatori sanitari precisa inoltre «che nello svolgere la professione di terapista complementare non è consentito invadere il campo d’attività di altre professioni sanitarie regolamentate e a sé stanti e che è possibile praticare unicamente nei limiti delle competenze acquisite», nonché «che vi sono metodi di esclusiva competenza del terapista complementare rispettivamente naturopata con diploma federale». A tal proposito l’ufficio è in contatto con le Organizzazioni del mondo del lavoro di riferimento per «stabilire se la riflessologia plantare rientra nel metodo “riflessoterapia” che è di esclusiva competenza del terapista complementare diplomato federale».
Raoul Ghisletta ha quindi inoltrato un’interpellanza per capire dal Consiglio di Stato «quando intenda comunicare ai terapisti complementari se possono esercitare la riflessologia plantare», «perché l’autorizzazione non venga concessa in via provvisoria» e se «stia valutando di consentire ai terapisti complementari con diploma settoriale di poter svolgere la pratica necessaria a conseguire il diploma federale».