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BELLINZONA C'è chi vuole «più sordi» in Parlamento

26.12.18 - 14:50
La proposta (a scopo benefico) arriva dal deputato Matteo Pronzini
tipress
C'è chi vuole «più sordi» in Parlamento
La proposta (a scopo benefico) arriva dal deputato Matteo Pronzini

BELLINZONA - Ha accusato più volte il governo di essere «sordo» alle sue interpellanze (specie in materia di rimborsi). Adesso, Matteo Pronzini propone che il Parlamento vada a lezione di lingua dei segni.

La proposta è stata avanzata oggi dal deputato Mps in una lettera alla presidente del Gran Consiglio, Kandemir Bordoli Pelin. Lo scopo - questa volta - non è polemico ma benefico. L'idea arriva da Berna, dove durante la sessione invernale il ristorante-caffetteria del parlamento federale è stato gestito, per un giorno, da persone non-udenti. L'iniziativa, promossa dalla Federazione svizzera dei sordi, potrebbe essere replicata in Ticino secondo Pronzini. 

Lo scopo: «Favorire un incontro tra persone sorde e udenti». Due volontari esperti di lingua dei segni, il docente Pietro Celo e l'ex parlamentare Gerry Beretta Piccoli, sarebbero «disponibili» a organizzare un evento analogo a Palazzo delle Orsoline durante la sessione di gennaio, scrive Pronzini.  «Già in altre occasioni gli spazi del Gran Consiglio sono stati messi a disposizione per eventi simili. Siamo di conseguenza fiduciosi che questa nostra richiesta venga da lei accolta favorevolmente». 

 

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