Il deputato dell'MPS Matteo Pronzini vuole fare chiarezza sulle «palesi irregolarità» nell'assegnazione degli appalti per lo sgombero della neve
BELLINZONA - Dopo "rimborsopoli" e "pensionopoli", ecco "fresopoli": il nuovo caso di «appalti sospetti» che ha scosso la politica ticinese. Questa volta le presunte irregolarità (vedi articolo correlato) riguardano l'assegnazione degli appalti per lo sgombero della neve.
Un nuovo (presunto) scandalo che ha ovviamente destato l'interesse di Matteo Pronzini che ha richiesto al plenum del Gran Consiglio di «attivare l’alta vigilanza sul Consiglio di Stato».
Il deputato MPS fa riferimento alle rivelazioni pubblicate da "La Regione" definendole «estremamente gravi». «Alti funzionari dell’amministrazione cantonale sarebbero sospettati non solo di non aver vigilato a dovere sulla regolarità e il rispetto dei bandi di concorso, bensì anche di aver favorito determinate ditte a scapito di altre».
Un'eventualità questa che fa riflettere Pronzini: «Quando i concorsi pubblici per il servizio fresa neve non vengono vinti dalla ditta giusta sembra che vi sia una prassi di annullarli e procedere per dei mandati diretti».
Poi il deputato tira una frecciatina a Claudio Zali. «Non è chiaro se il direttore del Dipartimento - nella misura in cui sia stato direttamente informato - sia intervenuto tempestivamente e con determinazione».
Pronzini termina sottolineando «l'urgenza» della sua richiesta che «deve essere sottoposta al Plenum del Gran Consiglio per discussione e decisione nella seduta di dicembre».