Bruno Storni interroga nuovamente il Governo sulla problematica chiedendo l'adozione di misure supplementari per ridurre la presenza dell'insetto
GORDOLA - «Dobbiamo cambiare approccio». A quattro anni di distanza dal primo atto parlamentare presentato sul tema, Bruno Storni ha nuovamente interrogato il Consiglio di Stato in merito alla problematica «irrisolta» della diffusione della zanzara tigre in Ticino.
La situazione quest’anno «è degenerata» scrive il deputato socialista, sottolineando come in numerosi comuni sia pressoché impossibile sostare all’aperto senza diventare il bersaglio di punture seriali da parte dell’insetto, potenzialmente pericoloso in quanto portatore di diversi virus.
Le perplessità sollevate riguardano principalmente l'efficacia dei trattamenti, motivo per cui Storni chiede al Governo di indicare quali misure supplementari sono state adottate dal 2014 per ridurre la presenza della zanzara tigre e in quale misura il numero dei trattamenti è cresciuto nel corso degli ultimi 4 anni.
Inoltre, considerata «l’alta percentuale di ovitrappole positive anche laddove il comune effettua trattamenti regolari», il deputato chiede quali nuove misure sono previste per il futuro invitando inoltre l’Esecutivo a considerare il coinvolgimento attivo dei proprietari di sedimi privati nella lotta e la costituzione di una task force specifica a livello di amministrazione cantonale.
Le domande dell'interrogazione