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CANTONETicino escluso dal CCL dei negozi delle stazioni di servizio, interrogato il Consiglio federale

06.06.18 - 09:40
Lorenzo Quadri, Marina Carobbio e Roberta Pantani affrontano il tema nell'ora delle domande. «C'è il rischio di dumping salariale»
Keystone
Ticino escluso dal CCL dei negozi delle stazioni di servizio, interrogato il Consiglio federale
Lorenzo Quadri, Marina Carobbio e Roberta Pantani affrontano il tema nell'ora delle domande. «C'è il rischio di dumping salariale»

BERNA - Rivedere la decisione di escludere il Ticino dal CCL (contratto collettivo di lavoro) dei negozi delle stazioni di servizio. È quanto chiedono tre consiglieri nazionali al Consiglio federale in occasione dell’ora delle domande.

Il primo febbraio è entrato in vigore il CCL per le stazioni di servizio in Svizzera, ma il Consiglio federale aveva deciso di escludere il Canton Ticino dall’applicazione dei salari minimi. Il Consiglio di Stato ticinese, ricorda Lorenzo Quadri nella sua domanda, ha chiesto di applicarlo anche in Ticino, preoccupato che «la sua assenza fomenti fenomeni di dumping salariale». Pertanto Quadri chiede al Consiglio federale di rivalutare la situazione «nel senso richiesto anche dal governo ticinese».

Sempre sullo stesso tema, si è espressa anche Marina Carobbio: «Come intende il Consiglio federale garantire salari dignitosi anche in Ticino e soprattutto che passi intende intraprendere per introdurre un salario minimo in questo settore anche in Ticino come in tutta la Svizzera?».

Sulla stessa linea d’onda anche Roberta Pantani: «Tenuto conto delle condizioni già precarie del mercato del lavoro in Ticino, non pensa il Consiglio federale che questa mancata applicazione dei salari minimi previsti dal CCL alimenti fenomeni di dumping salariale, soprattutto nelle zone di frontiera?»

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COMMENTI
 

MAGRAU 5 anni fa su tio
Quanto vorrei avere un porogramma tipo le IENE e i carabinieri Italiani con loro intercettazioni. Un bel sputanament. Cari Ticinesi residenti vi stupite ancora ????? Se volete ottenere qualche cosa dovete farlo da soli non appogiarvi alla politica sono al 80% collusi. Se il direttore di un partito pretende un determinato status quo tutti zitti. Se un direttore lascia il cadreghino lo lascia ricevendo favori. Quindi di cosa vi stupite. A Berna la musica non cambia anzi peggiora. A Berna si incrociano le vie e le vite di personaggi e lobbi con colori politici diversi ma UNITI nell'affondare in Ticino il CCL perché torna utile. Una famiglia in Ticino dovrebbe avere un salario MINIMO di 6'350.- CHF puliti mese + assegni famigliari. Salario per UN SOLO lavoratore a famiglia non da suddividere in 2. SCAPPATE il GRIGIONI VI ASPETTA. Provare per credere.

MAGRAU 5 anni fa su tio
Risposta a MAGRAU
programma....haa la tastiera

Biagio 5 anni fa su tio
Basterebbe solo una piccola verifica: Chi ha la poltrona in politica ed anche in qualche società coinvolta? Nel caso, per mettere a tacere le malelingue, basterebbe che l'AVS pubblicasse ( senza nome ovviamente) i salari dei negozi delle stazioni di servizio. Ah vero, tutti a parlare di privacy.

occhiaperti 5 anni fa su tio
Non c'è più il rischio il dumping salariale è realtà! Come si può trovare lavoro quando la CF SS tripla gli incentivi ai cantoni per il collocamento dei rifugiati? Come si può trovare lavoro quando la EU ha fatto un contratto globale con ADECCO per il collocamento dei rifugiati. Come si può trovare lavoro quando il già cancelliere austriaco, Christian Kern, partito socialista, conferma in TV il programma politico di fare entrare dai paesi confinanti (Ucraina, Turkia etc) 150'000 persone di professione di massa per procurare mano d'opera buon mercato all'industria locale e per mandare in diso quali che guadagnano tropo per dopo finire in assistenza ma solo quando hanno primo perso tutto loro patrimonio privato accumulato. Significa> ESPROPRIAZIONE, ed è ciò che sta facendo la CF SS, anche di un altro modo. L'effetto finale è lo stesso e glia altri 6 nani a Berna non dicono niente, néanche CF IC, che intant ha perso l'interessa per il Ticino.
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