A chiederselo, e a chiederlo al Consiglio di Stato con un’interrogazione, è Matteo Pronzini, che punta il dito soprattutto sul responsabile del Centro di competenze tributarie Samuele Vorpe
BELLINZONA - «L’ennesimo» articolo a favore della Riforma fiscale - sulla quale i ticinesi saranno chiamati alle urne il prossimo 29 aprile - scritto da parte del responsabile del Centro di competenze tributarie della Supsi Samuele Vorpe non è piaciuto a Matteo Pronzini, che a tal proposito ha deciso di porre alcuni quesiti al Consiglio di Stato attraverso un’interrogazione dal titolo: “La Supsi al servizio di Vitta e del Governo?”
In concreto, il granconsigliere dell’MPS chiede al Consiglio di Stato se non ritenga che le «continue esternazioni» di Vorpe, a nome della Supsi, siano lontane da una visione pluralistica sia dal punto di vista scientifico che politico e non conformi al mandato di prestazioni assegnato alla SUPSI.
Pronzini chiede inoltre se il «poderoso impegno» del Centro sia avvenuto in accordo con la direzione della Supsi. Infine, viene domandato quali misure vengano prese dalla direzione della SUPSI affinché il Centro di competenze tributarie offra, pur potendo godere di un’assoluta libertà scientifica e di ricerca, un punto di vista rispettoso del pluralismo politico in materia di scelte fiscali.