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CANTONE«Il dossier con l'Italia è una spina nel fianco»

08.04.18 - 10:28
Il consigliere di Stato Claudio Zali ha indicato le priorità per il suo mandato alla guida del Governo: dai frontalieri alle Officine di Bellinzona, al preventivo 2019
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Il predecessore (Bertoli, di spalle) e il neo-presidente.
Il predecessore (Bertoli, di spalle) e il neo-presidente.
«Il dossier con l'Italia è una spina nel fianco»
Il consigliere di Stato Claudio Zali ha indicato le priorità per il suo mandato alla guida del Governo: dai frontalieri alle Officine di Bellinzona, al preventivo 2019

BELLINZONA -  Il dossier con l'Italia, la spinosa questione delle Officine bellinzonesi, il preventivo 2019. Claudio Zali si appresta a occupare per la prima volta, martedì, la poltrona di presidente del Governo, e le preoccupazioni non gli mancano.

In un'intervista al Mattino della domenica, oggi, il ministro leghista ha scoperchiato la sua agenda istituzionale e politica per i prossimi dodici mesi. Tra le priorità del governo per il prossimo anno c'è, anzitutto, il dossier-frontalieri. «Le difficoltà sono ancora tangibili» ha ammesso il consigliere di Stato al domenicale di partito. «È un fascicolo che rimane tuttora una spina nel fianco».

Lo stesso vale per la questione delle Officine Ffs di Bellinzona: un altro dossier che Zali vorrebbe «portare a casa come traguardo di legislatura per il Governo». Terzo obiettivo: «Consolidare le finanze con un altro preventivo buono per il 2019». Quanto al Dipartimento del Territorio, che Zali continuerà a dirigere, avanti tutta sulle grandi infrastrutture: «Penso a quelle ferroviarie come il Tram-treno e la Galleria di base del Ceneri e a quelle stradali, come la circonvallazione Agno-Bioggio e il collegamento veloce A2-A13» ha precisato il neo-presidente. 

Ma al di là dei progetti a breve termine, il consigliere di Stato pensa già - e non lo nasconde - alle prossime elezioni cantonali. Ricordando che «la maggioranza relativa della Lega in governo sembrava dovesse essere una cosa provvisoria, e che il Cantone sarebbe collassato. In realtà non si è verificato nessuno dei due eventi». L'auspicio di Zali è che il successo leghista «possa essere confermato nel 2019 come nel 2015». Questo dipenderà anche dai prossimi dodici mesi. 

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