Secondo il movimento per il socialismo l'azione della deputata «rappresenta una risposta adeguata ad una situazione umanitaria assolutamente straordinaria»
BELLINZONA - Anche il movimento per il socialismo prende posizione - tramite un comunicato stampa - sul "caso" Lisa Bosia Mirra esprimendo la sua «più totale solidarietà con la deputata e con l’altra persona fermata al confine di Stabio».
Ma l'MPS va oltre denunciando una situazione che nega i «più elementari diritti» ai profughi. «L’azione che si rimprovera a Lisa Bosia Mirra si inserisce nella più vasta attività di solidarietà con i migranti svolta in queste ultime settimane a Como dalla sua associazione e rappresenta una risposta adeguata ad una situazione umanitaria assolutamente straordinaria. Una situazione caratterizzata da un atteggiamento da parte dell’autorità politica cantonale e federale che, in ossequio alle direttive dell’Europa di Schengen, sta negando i più elementari diritti ai migranti».
L'MPS chiede alle autorità giudiziarie e all’autorità politica di abbandonare qualsiasi procedimento nei confronti di Lisa Bosia Mirra e invita tutti, cittadini e cittadine, associazioni e partiti sensibili ai diritti dei migranti, ad esprimere la propria solidarietà alla deputata. «In questo contesto le azioni e le attività di persone come Lisa Bosia Mirra (che, seppur non consentite dalla legge, in ogni caso non arrecano danno assolutamente a nessuno) appartengono alle migliori tradizioni del movimento operaio che, sempre, nella sua storia ha messo avanti a tutto i diritti elementari fondamentali, in particolare quelli di persone vittime di regimi e situazioni economico-sociali che sono la più flagrante negazione dei principi umani».