L’ex procuratore pubblico ha deciso di lanciare una serie di iniziative per contestare la candidatura di Norman Gobbi per il posto in Consiglio federale
BELLINZONA - La candidatura dell’UDC ticinese di Norman Gobbi per il posto in Consiglio federale lasciato da Eveline Widmer-Schlumpf non ha mancato di far discutere. Una dura presa di posizione è stata quella di Paolo Bernasconi. Come si legge su LaRegione, l’ex procuratore pubblico ha annunciato di voler lanciare una serie di iniziative per contestare questa scelta.
“Norman Gobbi - è stato il commento di Bernasconi, che ha sostenuto di avere già ricevuto l’appoggio di diverse persone della società civile - non rappresenta il Ticino. È invece il rappresentante del ‘Partito dell’Odio’ (mi raccomando ‘odio’ scritto con l’iniziale maiuscola). È una figura controversa che, anche nella sua attività quale consigliere di Stato, ha finora dimostrato di sapere essere forte con i deboli e debole con i forti. La conferma ce la dà la vicenda legata ai permessi per gli stranieri denunciata sul vostro giornale da Meinrado Robbiani”.
La prima mossa di Paolo Bernasconi sarà quella di inviare a tutti i parlamentari federali copie del Mattino della domenica “per dimostrare il clima di volgarità e violenza verbale che ha accompagnato l’ascesa politica di Gobbi. Vogliamo pure raccogliere firme a sostegno delle nostre tesi in modo da far capire pure al gruppo parlamentare dell’Unione democratica di centro che Gobbi non può essere il candidato di tutto il popolo ticinese. Ho già ideato anche il logo dell’operazione: ‘Gobbi no pasará!’.
Nel frattempo, questo pomeriggio, alle 16.00 a Bellinzona, verrà presentata ufficialmente la candidatura, decisa d'intesa con la Lega dei Ticinesi. Sarà l'occasione per spiegare i dettagli dell'accordo e le motivazioni della scelta.