Il futuro della moda (e del Ticino) è dei capi personalizzati, da Zurigo garantisce Andreas Guggenbühl, ceo di Selfnation, che produce a Mendrisio
MENDRISIO - L'idea è di quelle semplici che vengono in un pomeriggio senza pensieri; così semplice da domandarsi addirittura come possa averla avuta tu per primo. «Era il 2013, facevo shopping con gli amici a Zurigo - ricorda a tio.ch/20minuti Andreas Guggenbühl, 29 anni, ingegnere meccanico - Improvvisamente mi sono reso conto di quanto sia difficile trovare un paio di jeans davvero adatti alla tua figura. Ho pensato che un modo per migliorare le cose dovesse pur esserci».
Sullo smartphone come allo specchio - Nasce così Selfnation: il marchio dei jeans su misura studiati a Zurigo, prodotti in Ticino, di cui oggi è ceo; dove a farla da padrone, però, è un algoritmo. È la moda che s'incontra con la matematica, nella sua declinazione digitale; e consente di ordinare come a un sarto in carne e ossa i pantaloni che vestono alla perfezione. La riprova è la simulazione immediata in 3D del capo che sarà sul corpo che è, elaborato in immagine sopra il display dello smartphone sulla base di otto misure che, inserite nella schermata, definiscono la propria persona. «Ci si vede sul browser come se ci si stesse guardando allo specchio», garantisce Andreas. Se piace, si ordina. Prezzo: da 189 franchi in su.
«I miei clienti a Lugano: li riconosco subito» - «Quando abbiamo cominciato, ne vendevamo cinque al mese». Ora che gli affari si sono ingrossati «non diamo numeri esatti. Posso dire però che abbiamo 10mila acquirenti nel mondo». Svizzera, Germania, Scandinavia, Inghilterra. Non fa eccezione il Ticino, che Andreas conosce bene e da quando era bambino. «Sono cresciuto nel canton Uri e più o meno ogni due settimane venivo qui, dove mia nonna aveva una casa». Proprio questa domenica, girando per a Lugano, «ho incrociato due miei clienti. Li ho riconosciuti subito dai pantaloni».
Migliore di tante idee della Silicon Valley - Stavolta non era, o non solo, una visita di mero piacere. Ospite della "Fashion Innovation Week" organizzata al Lac, Andreas si contendeva il "Fashion Innovation Award" con altri nove finalisti. Se n'è andato via da vincitore: ufficio gratuito per un anno al Tecnopolo di Manno e servizio di coaching a supporto, offerti dalla fondazione Agire. È vero che in un certo senso giocava in casa, ma «giuro, non me l'aspettavo. Eravamo in competizione con oltre cento startup provenienti da tutto il mondo: Canada, America, Svezia, Svizzera, Italia, tante della Silicon Valley. Non mi sarei immaginato proprio che potessero premiare noi».
Digitalizzazione in Ticino: «Ci stiamo dando da fare» - «Sono stati scelti per il forte carattere innovativo dell’idea: l’azienda propone infatti jeans e pantaloni confezionati su misura grazie all’ausilio di un'app per smartphone», riflette Lorenzo Ambrosini, direttore della fondazione. Un incentivo a svecchiare un po' un settore determinante per l'economia locale, ma da troppo tempo uguale a se stesso? «Non che ce ne sia più così bisogno. Negli ultimi 6-12 mesi vedo che molte aziende si stanno dando da fare da sole. Si stanno rivoluzionando, non tanto nella scelta dei materiali quanto nella digitalizzazione dei processi. Ma certo l'integrazione del digitale nel tailor made operata da questa startup ha un potenziale di crescita importante. E anche un potenziale di ritorno sul territorio. L'auspicio è di incrementare la loro presenza qui. Non dico di trasferirsi, ma magari di aprire una succursale, perché no».
Gli artigiani locali, «per noi preziosissimi» - Per il momento, è troppo presto per accettare. «Non abbiamo ancora deciso», ammette Andreas, che ricorda: «In Ticino in realtà ci siamo già. La sede è a Zurigo ma i nostri jeans sono cuciti in una piccola manifattura di Mendrisio. Per noi, la qualità e l'abilità artigianale locale, unite alla vicinanza ai nostri fornitori in Italia, sono fondamentali».
Il trend dei vestiti on-demand: meno spreco, meno inquinamento - Gli interessamenti, intanto, giungono da più parti: si vocifera addirittura dall'India, mercato emergente che aspira a diventare dominante. Il trend dei prodotti personalizzati, ormai in voga, è carico di promesse: in fondo non è una grande sorpresa. «Piace al cliente, ma può aiutare anche l'industria della moda, una delle più inquinanti al mondo. Con il sistema on-demand, lo scarto è minimo e la sovrapproduzione limitata; in questo modo, anche i trasporti e le emissioni vengono contenuti. La gente si sta rendendo conto anche di questo, lo apprezza e si comporta di conseguenza». Prossimi progetti, dunque? «Moltissimi. Stay tuned».