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CANTONE/CONFEDERAZIONEProfessione docente: quando lavorare fa rima con studiare

10.09.17 - 15:32
C'è chi la vede come meno impegnativa di altre, ma è davvero così? Stress, incombenze, ragazzi sempre più difficili da gestire: e due insegnanti su tre non reggono più il tempo pieno
Professione docente: quando lavorare fa rima con studiare
C'è chi la vede come meno impegnativa di altre, ma è davvero così? Stress, incombenze, ragazzi sempre più difficili da gestire: e due insegnanti su tre non reggono più il tempo pieno

LUGANO - C'è chi lo considera il lavoro più bello del mondo, fiero di lasciare qualcosa di sé ai suoi ragazzi. Di plasmarli a propria immagine, di trasferire loro non solo conoscenza, ma passione e valori. La scuola è cominciata da due settimane, gli insegnanti sono al lavoro anche da prima e ne avranno fino a giugno. Davvero tutto sarà così bello come sembra?

I tempi cambiano, i giovani pure, i genitori soprattutto e le preoccupazioni per la salute dello staff scolastico si accentuano di anno in anno e non a torto, a giudicare dalle cifre. Anche quest'anno i sindacati hanno lanciato l'allarme: troppe incombenze, stress. In Svizzera tedesca il 70% dei docenti ha scelto il part-time perché altrimenti non ce la fa, e in un terzo dei casi per motivi di salute; negli ultimi cinque anni, il 37% ha ridotto la percentuale di impiego e il 60% giura che, dal 2012 a oggi, le condizioni di lavoro si sono deteriorate.

Dunque? Ecco il vademecum per una scuola migliore, che altro non è in fondo se non la porta d'accesso al mondo professionale e dunque merita personale all'altezza. Una guida è stata realizzata per dimostrare i motivi per cui «gli insegnanti in buona salute sono un requisito per le scuole di qualità», in distribuzione presso gli istituti elvetici. Ogni anno, la Suva registra 460'000 casi fra infortunio e malattie professionali. Una volta, i professori erano una parte risibile. Pare che, ultimamente, stiano diventando sempre più numerosi. 

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COMMENTI
 

Nicklugano 6 anni fa su tio
Poveri insegnanti, ecco le possibili soluzioni per evitare malattie gravi, burn out, ecc...: diminuire il numero degli allievi, aumentare le vacanze, ridurre materie ed orari, terziarizzare la correzione dei compiti e la preparazione delle lezioni...

Mao75 6 anni fa su tio
La grande differenza che vedo tra un docente ed un operaio, come qualcuno giustamente faceva notare, non si misura in quanto "ci si spezza la schiena" sul posto di lavoro, per quanto tra ore a scuola e di preparazione delle lezioni a casa un serio mal di schiena possa comunque venire.... Per quanto male poi si dica dei giovani d'oggi, é ingiusto fare di tutta l'erba un fascio: il 99.9% sono molto piú brillanti di quanto le persone pensino. Sono solo diversi da come eravamo noi. Punto. La grande differenza, dicevo, consiste nel dover essere sempre connessi al proprio lavoro: non é concepibile il lavoro di docente come un impiego "con cartellino". L'operaio, quando ha finito la sua dura e faticosa giornata, nella maggior parte dei casi riesce a staccare, avendo terminato le proprie mansioni. Un docente deve (o dovrebbe) preoccuparsi di preparare una lezione interessante e stimolante, che non cada "dall'alto" ma che riesca a coinvolgere la classe, in modo che ogni studente senta di fare parte del gruppo (a volte davvero eterogeneo). Cercare di fare fronte a tutte le situazioni ed agli incarichi che parallelamente affiancano le lezioni, richiede una costante presenza mentale che sicuramente logora. Tutti poi abbiamo un collega che affronta le situazioni lavorative con estrema superficialità e disinteresse: quello che di sicuro "camperà 100 anni e non sarà mai stressato". Buon per lui. Quanti di noi peró accetterebbero passivamente che tale atteggiamento sia manifestato dal docente dei nostri figli/nipoti ecc?? Il docente coscienzioso si stressa, l'operaio coscienzioso si stanca: entrambi devono essere degni del nostro rispetto allorché si siano adoperati al meglio nell'esecuzione del compito assegnatogli. Buona settimana a tutti.

Vhpd 6 anni fa su tio
Risposta a Mao75
Ottima analisi, concordo in pieno!
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