Cerca e trova immobili

BELLINZONAProcesso Durex, tutto sospeso. La parola passa a Facebook

24.09.13 - 16:22
Rinviato il processo contro Rodolfo Pulino che ha definito l'organizzatore delle feste un "pedofilo omosessuale"
None
Processo Durex, tutto sospeso. La parola passa a Facebook
Rinviato il processo contro Rodolfo Pulino che ha definito l'organizzatore delle feste un "pedofilo omosessuale"

BELLINZONA - Sarà Facebook ad avere l'ultima parola nel processo tenutosi oggi a Bellinzona contro Rodolfo Pulino, giornalista del Mattinonline. Questi aveva scritto due articoli di denuncia sulle feste “Durex”, diventate poi note per una serie di servizi delle Iene. Nei testi si definiva l’organizzatore “pedofilo omosessuale” e si raccontava dei presunti incontri sessuali tra minori. Tesi che il grande pubblico ha poi conosciuto attraverso i servizi della trasmissione di Italia 1.

 

Una parte del dibattimento si è incentrata quindi sulla credibilità del servizio andato in onda su Italia Uno. Qui una giornalista presentava le feste come un luogo dove i giovani, esclusivamente minori, consumavano atti sessuali senza però una dimostrazione video. Su questo punto si è concentrato Siro Quadri. "Quindi la Iena se lo è inventato? Mentiva?", ha incalzato.

 

Dopo questa parentesi si è tornati su Pulino che, chiamato in causa, ha spiegato come a motivarlo vi sia stata la preoccupazione per una festa analoga che si sarebbe tenuta di lì a poco al Pacha di Lamone. Il giornalista ha dichiarato che la sua intenzione non era la diffamazione.

 

Uno dei punti chiave della difesa è però stata l'intempestività nella querela. "È stata sporta troppo tardi", ha spiegato l'avvocato Bianchetti che tutela Pulino. Il querelante si è difeso dichiarando di aver saputo degli articoli tramite Facebook, grazie a dei link che gli erano stati inviati. E di non aver quindi potuto verificarne la data di pubblicazione. Il giudice ha così chiesto cinque minuti di pausa, tempo durante il quale ha verificato questi fatti direttamente dal profilo Facebook del querelante. Quindi ha deciso di sospendere il procedimento il tempo necessario per chiedere chiarimenti direttamente al social network; per poter cioè stabilire se la querela è stata sporta entro tre mesi dalla scoperta degli articoli.

 

"Non modifichi il suo profilo e non vi acceda neanche per curiosità", ha concluso il giudice Quadri rivolgendosi all'organizzatore delle feste.

 

Il sospetto dei presenti in aula, e sembra anche del giudice, è che la denuncia in questione sia funzionale al procedimento italiano. Che questa, cioè, sia stata sporta solo per essere usata nel tribunale romano dove l’uomo ha citato Mediaset per 2,5 milioni di euro di danni. Una "condanna svizzera” rafforzerebbe, forse, la sua posizione.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE