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CANTONEIl delitto che ha sconvolto il 2023: spari alle elementari di Aurigeno. In un anno 20 tentati omicidi in Ticino

04.04.24 - 09:15
Trentaquattro le rapine, ma anche scippi e aggressioni: un anno di criminalità in Ticino
Tipress
Il centro scolastico Ronchini in cui è avvenuto l'omicidio
Il centro scolastico Ronchini in cui è avvenuto l'omicidio
Fonte Polizia cantonale
Il delitto che ha sconvolto il 2023: spari alle elementari di Aurigeno. In un anno 20 tentati omicidi in Ticino
Trentaquattro le rapine, ma anche scippi e aggressioni: un anno di criminalità in Ticino

BELLINZONA - Lo scorso anno i Commissariati di Lugano, Mendrisio, Bellinzona e Locarno sono intervenuti in molteplici situazioni che riguardano la media e grande criminalità. Tra le inchieste più importanti si segnalano l’omicidio avvenuto ad Aurigeno nel mese di maggio e, tra i tentati, un caso a Moghegno a fine anno. Le varie sezioni dei Commissariati sono inoltre state impegnate con diverse inchieste riguardanti rapine, reati violenti, infortuni, incendi che a livello di cifre delineano una certa stabilità rispetto all’anno precedente.

Tra i fatti più gravi del 2023 emerge l’omicidio avvenuto nel mese di maggio ad Aurigeno presso l’Istituto scolastico elementare ai Ronchini, quando un 42enne domiciliato nel Locarnese ha esploso tre colpi di pistola contro un 41enne impiegato presso la scuola. Si contano inoltre 20 tentati omicidi (11 nel 2022). Tra questi, si evidenzia il caso avvenuto nel mese di dicembre a Moghegno: un cittadino svizzero pensionato ha esploso alcuni colpi di pistola all’esterno della propria abitazione in direzione di due conoscenti, tra cui una donna rimasta ferita in maniera non grave con la quale aveva avuto un precedente alterco. Si registrano inoltre diverse liti che hanno visto l'uso di coltelli o armi affilate e/o l’utilizzo della violenza fisica, in modo particolare con colpi sferrati anche al capo delle vittime in occasione di risse.

Parte di questi episodi hanno portato al conseguente avvio di relative inchieste con ipotesi di reato di tentato omicidio nei confronti degli autori. Le rapine registrate durante il 2023 sono state 34, ripartite su tutto il territorio, cifra che segna una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente (39). Per contro, per quanto attiene i luoghi, quelli sulla pubblica via hanno conosciuto un aumento, con 17 casi (12). In quasi il 75% degli episodi, dunque con un buon tasso di risoluzione, si è potuto risalire ai responsabili, effettuando arresti o emanando ordini di arresto nazionali e/o internazionali. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con fedpol, come pure con le autorità estere, in special modo italiane. Un caso particolare è legato a un tentativo di rapina presso un ufficio cambi, dove l’impiegato ha reagito all’aggressione e dopo una colluttazione l’autore si è dato alla fuga.

In quel frangente il rischio per l’impiegato di essere ferito è stato molto elevato essendo il rapinatore armato di pistola. Da notare inoltre, che quasi la metà dei casi vede coinvolti minorenni, sia come imputati sia come vittime. I giovani autori hanno agito soprattutto sulla via pubblica o nelle stazioni di trasporto pubblico dietro minacce verbali e/o aggressioni fisiche, derubando loro coetanei di capi di abbigliamento, materiale elettronico e denaro. Questo tipo d’inchieste di regola si svolge in stretta collaborazione con il Gruppo Minori (GMin) della Polizia cantonale.

Lo scorso anno sono stati inoltre identificati e arrestati alcuni autori responsabili di rapine commesse negli anni precedenti: sono state infatti risolte alcune rapine avvenute a distributori del Mendrisiotto, rapine sulla via pubblica e altri casi, che hanno portato all’arresto di diversi autori e all’emanazione di alcuni ordini di arresto. La media degli infortuni è rimasta sostanzialmente in linea con i dati rilevati negli ultimi anni; gli eventi registrati si sono infatti attestati ad una cifra di poco superiore ai 400. I principali contesti d’infortunio rimangono l’ambito edilizio, quello industriale e quello domestico. Due particolari eventi hanno impegnato i Commissariati in questo ambito: il primo a giugno alle pozze di Santa Petronilla a Biasca dove una donna, poco più che ventenne, dopo essere accidentalmente scivolata dalla cascata principale, è precipitata nel vuoto per diversi metri ed è deceduta sul posto.

Un altro infortunio mortale si è verificato a luglio a Claro, quando un canyonista austriaco in fase di discesa del riale Censo è precipitato per circa otto metri andando a urtare contro le rocce sottostanti.

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