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Avevano gonfiato nel 2020 i dati relativi al numero di ore e dei dipendenti nelle richieste di indennità da lavoro ridotto
GRAVESANO - «Ripetuta truffa». È il reato di cui sono stati accusati un dirigente e un impiegato della GTL, l'impresa di costruzioni di Gravesano. Ne dà notizia la RSI. I due, rei confessi, nel 2020 avrebbero «inoltrato delle richieste per lavoro ridotto che contenevano informazioni false» scrive la RSI. «Sia il numero di ore perse, sia il numero di dipendenti indicati nella documentazione inviata erano infatti superiori a quelli reali. Cosa che ha permesso alla GTL di ricevere indebitamente quasi 300’000 franchi» dalla Cassa disoccupazione.
Così il procuratore Andrea Gianini lo scorso mese di gennaio «ha rinviato a giudizio l'imputato principale alle Assise Correzionali, con la formula del rito abbreviato» riporta la RSI. «La pena proposta dalle parti è di otto mesi di carcere, sospesi condizionalmente per un periodo di prova di tre anni».
L'impiegato invece «è stato condannato a una pena pecuniaria di 5’000 franchi (sospesa per due anni) e a una multa di 300». Alla RSI i legali della GTL hanno dichiarato che «l’importo malversato è stato immediatamente e interamente risarcito. Le due persone hanno collaborato alle indagini sin da subito, fornendo alla procura i documenti necessari. Parliamo inoltre – hanno concluso – di un lasso di tempo molto limitato, quanto particolare: meno di due mesi, a inizio pandemia».
