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MOGHEGNO (MAGGIA)Il disagio, l'alcol e poi gli spari

18.12.23 - 11:35
I retroscena dell'episodio violento verificatosi sabato sera. Entrambi i protagonisti della vicenda vivevano situazioni delicate.
Ti-Press (archivio)
Il disagio, l'alcol e poi gli spari
I retroscena dell'episodio violento verificatosi sabato sera. Entrambi i protagonisti della vicenda vivevano situazioni delicate.

MOGHEGNO (MAGGIA) - Due esistenze finite ai margini. L'alcol. E una serata degenerata con tre colpi di pistola di piccolo calibro (di cui due andati a segno) davanti a casa di una donna. E pensare che i due quello stesso giorno, sabato, avevano partecipato entrambi alla festa natalizia nel nucleo di Moghegno, frazione di Maggia, dove abitano. Un bicchiere di troppo avrebbe fatto degenerare la situazione. Fino al folle gesto di lui, 62enne professore in pensione. La vittima, una 58enne austriaca, è rimasta seriamente ferita a una gamba. 

Le accuse – Tentato omicidio, subordinatamente tentate lesioni gravi. Lesioni semplici. E infrazione alla Legge federale sulle armi. Queste sono le accuse, comunicate dal Ministero pubblico, da cui il 62enne dovrà difendersi. Un uomo intellettuale, conosciuto per il suo carisma e per la dedizione alla professione. Qualcosa tuttavia era cambiato dopo il suo prepensionamento, subentrato qualche anno fa. C'è chi racconta di un suo presunto lento declino e di comportamenti non in linea con il suo passato brillante.

Il diverbio – Anche l'altra protagonista della vicenda, la donna, vive in una condizione di disagio. Nota in paese per la sua situazione fragile, tentava comunque di restare integrata a suo modo nel tessuto sociale del posto. Il diverbio tra i due, che non avevano particolari legami al di là di una conoscenza, si sarebbe acceso per futili motivi. Stando a testimoni, entrambi avevano bevuto alcol eccessivamente. La tensione si sarebbe trascinata fino al drammatico epilogo, consumatosi attorno alle 23.30.

Quelle frasi su Facebook – L'intervento di una terza persona sembra avere evitato il peggio. Poi, l’arrivo della polizia che ha arrestato il 62enne. In un post su Facebook la signora ferita, ora in convalescenza, sostiene che l’uomo avrebbe potuto farle più male e che nella pistola aveva ancora "cartucce". Toccherà agli inquirenti confermare o smentire queste affermazioni.

Nuovi dettagli – Sempre sui social la vittima mostra la cicatrice della sua gamba ferita. «Il proiettile è sparito. Ma diverse schegge rimarranno per sempre nella gamba», scrive. Aggiungendo anche dettagli sulla sua versione dei fatti. «Non c'è stata alcuna discussione – questa la sintesi di quanto pubblicato –. All'uscita di un locale ho chiesto a quell'uomo di lasciarmi finalmente in pace. Mi aveva già seguito durante il giorno e aveva tentato di forzare la porta di casa».

«Mi ha sparato alle spalle» – Anche in questa circostanza a calmare momentaneamente le acque sarebbe stata la stessa persona intervenuta in tarda serata dopo gli spari. Persona che verosimilmente è il compagno della donna. Lo si intuisce quando la vittima si riferisce di nuovo allo sparatore. «A quanto pare ci ha seguiti fino a casa», scrive facendo riferimento al secondo episodio, quello delle 23.30. Stando al post su Facebook, il compagno della donna stava aprendo la porta. «E quell'uomo mi ha sparato alle spalle. Ho solo sentito diverse persone urlare, niente di più».

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