Cerca e trova immobili

CHIASSO/ITALIACarro attrezzi dei Carabinieri e una Punto nera. L'auto di Turetta?

14.12.23 - 16:44
L'avvistamento a Chiasso. Dalla centrale di Parma non confermano, ma «l'auto è effettivamente attesa tra oggi e domani». Tutto corrisponde
Lettore Tio/20Minuti
Carro attrezzi dei Carabinieri e una Punto nera. L'auto di Turetta?
L'avvistamento a Chiasso. Dalla centrale di Parma non confermano, ma «l'auto è effettivamente attesa tra oggi e domani». Tutto corrisponde

CHIASSO - Né la Polizia cantonale, né il Ris di Parma, contattati, lo hanno potuto confermare. Ma l'auto che questa mattina ha transitato dal Ticino per varcare il confine ed entrare in territorio italiano era quasi certamente quella di Filippo Turetta, il giovane italiano reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin.

Non è usuale, d'altronde, vedere un carro attrezzi dei Carabinieri su strade svizzere. Se poi l'auto a bordo è una Grande Punto nera, come quella dal 18 novembre sotto custodia giudiziaria della polizia di Halle, in Germania... le ipotesi vertono sempre più verso la certezza. Che va ulteriormente consolidandosi con la conferma da parte dei Carabinieri di Parma dell'arrivo del veicolo atteso in queste ore. «Tra oggi e domani», sottolineano citando un loro comunicato stampa.

Insomma, non c'è nessuna conferma che l'auto sia proprio quella intercettata sull'A9 vicino Lipsia, ma tutto coincide. Il veicolo, come noto, viaggia per raggiungere il deposito del Ris di Parma ed essere esaminato.

Gli accertamenti sulle tracce di sangue saranno infatti utili a chiarire la dinamica dell'aggressione mortale (già ampiamente ricostruita nel corso delle indagini), ma anche a definire eventuali aggravanti dell'omicidio.

Quello che si intende stabilire con certezza, infatti, è se il colpo mortale sferrato alla base del collo dell'ex fidanzata sia stato inferto nell'ormai nota scena ripresa dalle telecamere, oppure nell'aggressione successiva, a Fossò.

A chiarirlo sarà l'analisi delle macchie di sangue, che permetterà di valutare la dimensione, la posizione e la traiettoria degli schizzi sulla tappezzeria e sul rivestimento interno del tettuccio della Punto.

Qualora la ferita mortale fosse stata inferta durante la prima aggressione, avvenuta vicino l'abitazione della giovane di Vigonovo, potrebbe cadere l'ipotesi della premeditazione. La difesa di Turetta, in sostanza, potrebbe sostenere che il colpo sia stato assestato non per uccidere, ma per bloccare la ragazza.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE