Incubo finito dopo 24 ore bloccati sul traghetto. «Questa mattina siamo ripartiti. Ma che esperienza...»
BASTIA - L'incubo per i ticinesi bloccati in Corsica è finalmente finito. «Siamo ripartiti questa mattina», ci spiega Cristiano, che ieri aveva fornito un primo bollettino dell'accaduto.
Il gruppetto (solo le persone provenienti dal Ticino sono una 50ina) ha pagato sulla propria pelle le conseguenze dello sciopero indetto dai marinai della compagnia di bandiera "La Meridionale", che da giorni ha paralizzato il porto di Bastia, in Corsica, impedendo ai traghetti di attraccare o lasciare l'isola. E causando di conseguenza non poche grane ai turisti lì in vacanza.
Tra questi i ticinesi, imbarcato sul traghetto Moby, che già ieri lamentavano l'esperienza infernale, con bambini e anziani «bloccati per ore sotto il sole cocente». Incubo che si è protratto anche nella ore a venire: «Abbiamo passato la notte in ansia. I manifestanti sono saliti sulla nave a fianco alla nostra e se le sono date di santa ragione. Una persona è persino finita in ospedale», prosegue Cristiano. Per i passeggeri della Moby fortunatamente, i rischi sono stati minori: «Forse perché la nostra nave è battente bandiera italiana. In ogni caso siamo rimasti praticamente reclusi nelle nostre cabine con le sentinelle di guardia per evitare che i manifestanti salissero anche sulla nostra nave», prosegue.
Oggetto dello scontro sarebbero gli importanti tagli da parte di alcune compagnie di navigazione. «Ma la manifestazione è stata gestita malissimo. Non si è visto un volantino. Tutto era scoordinato nonostante la presenza dei sindacati».
Fortunatamente questa mattina il gruppo ha potuto riprendere il largo: «Questo grazie all'intervento del prefetto e del console italiano. Peccato che a quest'ora avrei dovuto essere con i miei operai. Lo scherzo mi è costato un giorno di lavoro, Ma ho già sporto denuncia».