Proseguono le indagini sulla morte di Mattia Mingarelli, il 30enne comasco ritrovato senza vita lunedì in un bosco
COMO - Proseguono le indagini sulla morte di Mattia Mingarelli, il 30enne scomparso misteriosamente in Valmalenco lo scorso 7 dicembre e ritrovato lunedì da alcuni sciatori in una zona boschiva impervia. Al momento non si esclude nessuna pista: il decesso potrebbe essere imputabile a una disgrazia durante l'escursione del giovane di Albavilla o a un suo improvviso malore.
Ma al vaglio degli inquirenti - riferisce l'ansa - ci sono anche altre ipotesi, come l'omicidio. Ad alimentare i dubbi sull'intervento di una terza persona è il fatto che il cadavere sia stato trovato in luoghi a lungo battuti da decine e decine di uomini del Soccorso Alpino, della Guardia di finanza, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, anche con l'ausilio di cani molecolari. Insomma, il suo corpo potrebbe essere stato portato in un secondo momento nel luogo in cui è stato poi ritrovato.
L'autopsia predisposta dal magistrato, che verrà effettuata oggi, sarà utile a fornire delle risposte più chiare.