Il presidente di GastroTicino su Facebook: «È il quinto week end di fila che non si vede il sole e Alptransit sta perdendo l'effetto novità»
LUGANO - È un messaggio amaro, ma che vuole fare riflettere, quello lasciato sulla sua pagina Facebook dal presidente di GastroTicino, Massimo Suter. L'argomento? Il turismo ticinese che, dopo i risultati positivi raccolti lo scorso anno, sembra essere nuovamente ricaduto in una spirale negativa, complice, evidentemente, anche il cattivo tempo che imperversa incessantemente alle nostre latitudini.
«A Pasqua non piangerà solo il cielo - esordisce infatti -. Purtroppo, oltre alle previsioni meteo che non preannunciano nulla di buono, si stanno formando delle nuvole dense all’orizzonte turistico», preannuncia.
Secondo il presidente di GastroTicino, gli entusiasmi di qualche mese fa erano troppo precoci. «Ecco cosa succede dopo gli inni di gioia e soddisfazione per dei numeri col segno "più" che hanno indotto una parte del settore a distribuire pacche sulle spalle a destra e a manca, auto compiacendosi di quanto fossero bravi... Tralasciando obiettivamente e lasciatemelo dire, volutamente, che il successo era più dovuto a fattori esterni non influenzabili (la meteo in primis) che a reali inversioni di trend».
Inversioni che non sono state confermate nel 2018 secondo Suter. «Questi primi 3 mesi del 2018 sono catastrofici. È il quinto week end di fila che non si vede il sole, le temperature fanno invidia ai paesi nordici, Alptransit gradualmente perde il suo effetto novità ( prima l’effetto trainante era il voler transitare sotto il Gottardo indipendentemente dal tempo che si trovava, ora se di qua piove me ne resto a casa, punto.) e il risultato qual è? Un deserto dei tartari».
Quindi snocciola un po' di cifre: «Alberghi desolatamente vuoti (a 6 giorni da Pasqua il 50% di riservazioni mi sembrano obiettivamente pochine...) ristoranti che denunciano una flessione del 40/50% della cifra d’affari paragonata allo stesso trimestre 2017. E ci sono quelli che non aprono neanche sotto Pasqua, essendo il rischio di un buco nell’acqua troppo alto! Se volete il mio modestissimo parere vi dico che c’è ben poco da stare allegri... Vi saranno sicuramente ristoranti che registreranno il tutto esaurito, ma sono quelle realtà che si indirizzano ad un pubblico prevalentemente indigeno, quindi presente sul territorio e di conseguenza meno incline a farsi condizionare da fattori esterni, mentre quelli che fanno riferimento ad un pubblico lontano cominciano a porsi delle domande e ad avere sonni non tanto tranquilli!».
Non è solo pessimista Massimo Suter: «In conclusione - aggiunge - sperando di venir clamorosamente smentito da una Pasqua da record auguro già sin d’ora delle serene festività pasquali a tutti gli operatori del settore ed ai nostri affezionati clienti, consapevole che dopo la tempesta arriva il bello».