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LUGANOCompravendita sospetta, scattano le indagini

23.05.16 - 06:45
Un ex ufficiale dei registri di Lugano avrebbe dimezzato una multa salata a una donna che gli ha ceduto un immobile a un prezzo molto vantaggioso
tipress
Compravendita sospetta, scattano le indagini
Un ex ufficiale dei registri di Lugano avrebbe dimezzato una multa salata a una donna che gli ha ceduto un immobile a un prezzo molto vantaggioso

LUGANO - Dall’inchiesta nei confronti dell’ex ufficiale dei registri Giuseppe Aostalli-Adamini emergono nuovi dettagli. In particolare - riferisce il CdT - ci sarebbe una controversa compravendita immobiliare in via Motta a Lugano.

Lo scorso anno Aostalli-Adamini avrebbe infatti acquistato attraverso una società anonima un appartamento di 70-80 metri quadrati di proprietà di una italiana residente in Italia. Costo dell'immobile: tra i 400 e i 500.000 franchi.

Un prezzo più che ragionevole visto che, stando al valore della zona, potrebbe valere tra gli 800.000 franchi e il milione.

Una transazione, questa, sulla quale si è chinato il Ministero pubblico. Da chiarire c'è infatti se Aostalli-Adamini abbia o meno abusato della sua posizione pubblica. Non tanto di quella di giudice di pace o di ufficiale dei registri, ma di quella di presidente della Commissione LAFE per il distretto di Lugano (che si occupa di vigilare sull’applicazione della legge federale che limita l’acquisto di fondi in Svizzera da parte di persone residenti all’estero).

Proprio questo immobile in via Motta sarebbe dovuto essere esaminato della commissione LAFE. La precedente proprietaria aveva acquistato l’immobile non per viverci ma per affittarlo a terzi, violando così le norme per almeno 15 di anni (e circa 300.000 franchi di pigioni).

La multa, in casi del genere, sarebbe dovuta essere pari a circa 1/3 del profitto, ma la proprietaria se la sarebbe cavata con 50.000 franchi (invece di circa 100mila).

A proporre questa multa non sarebbe stata la Commissione LAFE, ma lo stesso Aostalli-Adamini, divenuto intanto proprietario dell’abitazione. Tutto senza interpellare gli altri 4 membri della commissione. Avrebbe inoltrato, insomma, la pratica citando il «caso particolare». Le istanze superiori avrebbero quindi agito di conseguenza, in buona fede. Fino a che, scoperto il "gioco", gli stessi membri della commissione hanno segnalato il caso.

Da chiarire ora è se Aostalli-Adamini abbia favorito la donna e se questo possa aver influito sul prezzo di vendita dell’immobile.

Ma non è tutto. Sempre in via Motta Aostalli-Adamini avrebbe ceduto all’intermediario dell’operazione immobiliare (un fiduciario di Lugano) un posto auto a metà del valore commerciale.

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