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MILANO - Si basa su una storia di un bambino, un bambino un po' speciale tanto da diventare uno dei più grandi compositori di musica italiana, l'Inno della Lombardia. L'autore è infatti Mogol e la storia è la sua, scritta da quello straordinario paroliere che è come tutti gli riconoscono.
Ma Giulio Rapetti (Mogol) chiarisce all'ANSA che lo ha composto per il rapporto personale che ha con il Governatore lombardo Roberto Maroni e la sua terra e non per motivi politici: "Roberto è un amico. Ero andato a parlare delle borse di studio per i Conservatori, un'iniziativa nata già con Formigoni, e che volevo proseguire. Lui mi ha invitato a scrivere un Inno per la Lombardia e io gli ho detto che se avessi trovato la musica giusta lo avrei fatto. Tutto qui, io non sono della Lega, del Pd o del Pci. Sono uno che come tanti lotta perché questo Paese smetta di dissanguarsi e ho scritto per i lombardi".
"Ho trovato una musica di Mario Lavezzi di 20 anni fa - spiega con l'entusiasmo di un ragazzo - e l'ho scritta sulla base della mia vita, di un bambino che viveva nelle strade della periferia".
Ne farà un cd? "Certo, oltre all'Inno ci saranno alcune canzoni inedite scritte per Gianni Bella prima che purtroppo fosse colpito da un ictus e altri pezzi".
