Il gruppo della Lega dei Ticinesi ricorda che da quasi un anno una mozione che chiede l'adozione di un modello di legge analogo a quello ginevrino per favorire i lavoratori residenti è ancora in sospeso a Bellinzona
BELLINZONA - Il modello ginevrino potrebbe fare scuola in Ticino. L'articolo uscito oggi su LaRegione ha suscitato le immediate reazioni del mondo politico ticinese. Questa mattina il gruppo dei verdi ha presentato una mozione parlamentare che chiede di adottare il decreto ginevrino in cui si impone una corsia preferenziale per i disoccupati residenti in ambito di assunzioni di personale nel settore pubblico. Una sorta di misura che potrebbe contrastare, secondo la Lega, il fenomeno che vede sempre più lavoratori frontalieri essere preferiti a scapito della manodopera locale.
Il gruppo della Lega dei Ticinesi in parlamento ricorda oggi, attraverso un comunicato, che da quasi un anno a Bellinzona è in sospeso una mozione dell'attuale presidente del Gran Consiglio Michele Foletti per il gruppo della Lega dei Ticinesi che affronta proprio questo tema.
Già in tempi non sospetti il gruppo della Lega dei Ticinesi, già lo scorso febbraio, aveva presentato una mozione simile a quella in vigore dal canton Ginevra. Inoltre la mozione chiedeva all'Amministrazione Cantonale di affidare appalti pubblici a quelle aziende che assumono residenti, sfavorendo di conseguenza quelle composte essenzialmente da lavoratori frontalieri.
Il gruppo leghista chiede a che punto è la mozione in quanto "la situazione del mercato del lavoro ticinese sta peggiorando e bisogna porre adeguate contromisure prima che sia troppo tardi".