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LUGANO - Il personale dell’OSC aderente al Sindacato VPOD, riunito in assemblea, ha espresso la sua contrarietà ai tagli previsti al finanziamento nel servizio pubblico ed in particolare nel settore della sociopsichiatria. "La volontà di procedere in questa direzione - si legge in una nota stampa odierna - mette a rischio la qualità del servizio offerto. I lavoratori ribadiscono la loro ferma intenzione di difendere non solo la propria dignità professionale, ma anche e soprattutto i diritti dei cittadini che usufruiscono dei servizi dell’OSC".
Ora, il Sindacato dei servizi pubblici (VPOD) ha deciso di non lanciare il referendum "contro i peggioramenti della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato", in particolare dopo l’accordo raggiunto in extremis con la Commissione della gestione grazie alla mediazione dei parlamentari PS e PPD. Per contro il Sindacato VPOD Ticino, dopo aver organizzato una prima manifestazione dei dipendenti pubblici lo scorso 3 ottobre, ha proclamato uno sciopero del settore pubblico e parapubblico per il 5 dicembre con lo scopo di lottare contro i tagli salariali contenuti nel preventivo 2013: tagli salariali che "costituiscono un grave incitamento anche al settore privato a comportarsi in analoga maniera verso i propri dipendenti".
Per il personale OSC riunito in assemblea "nessun altro Cantone ha peggiorato così drasticamente le condizioni di lavoro del personale". Su queste basi si è quindi risolto di "appoggiare lo sciopero indetto dal Sindacato VPOD, di invitare il personale dell’OSC a partecipare all’assemblea convocata dalla Commissione del personale il 5 dicembre, ore 11 e alla manifestazione prevista a Bellinzona alle ore 15; di invitare tutti i dipendenti a mobilitarsi e a sostenere tutte le iniziative intraprese dai sindacati; di rivolgere un invito alla Direzione affinché partecipi in modo positivo a queste azioni, in considerazione del fatto che esse sono volte anche a difendere il servizio pubblico".
