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BELLINZONALa crisi dei commercianti di Bellinzona

04.04.24 - 07:54
Sono già cinque i negozi che hanno deciso di chiudere. Ed entro fine anno lo faranno anche altri.
TiPress
Fonte Rsi
La crisi dei commercianti di Bellinzona
Sono già cinque i negozi che hanno deciso di chiudere. Ed entro fine anno lo faranno anche altri.

BELLINZONA - A Bellinzona chiudono sempre più negozi. In meno di sei mesi - scrive la Rsi - sono almeno cinque quelli che hanno deciso di chiudere, ed entro fine anno altri hanno già manifestato l'intenzione di cessare l'attività.

Una situazione incerta, quella che vivono i commercianti. Lo sostiene Claudia Pagliari, presidente della Società commercianti della città. Le pressioni che il commercio sta subendo sono «troppe», e tante non lo riguardano nemmeno direttamente.

A condizionare, secondo Pagliari, sono inoltre le tensioni geopolitiche e i conseguenti rincari, tra cui quello del costo delle materie prime e dell'energia. Ai microfoni dell'emittente di Comano, invoca quindi la politica ad agire. «Non possiamo fare tutto noi», dice. «Noi facciamo tantissimi eventi per portare la gente in centro, per renderlo vivace».

«Agevolare la burocrazia» - La situazione difficile viene confermata anche dalla presidente dell'associazione mantello Federcommercio, Lorenza Sommaruga. «Tutti i piccoli e grandi negozi stanno rilevando delle difficoltà. L'inizio di quest'anno non è stato per niente facile». E riguardo all'aiuto che potrebbe fornire la politica: «Quando abbiamo avuto dei problemi, è stata presente in maniera molto imponente». Ora si chiede di «agevolare la burocrazia, prende tempo e costa». E sull'onda del brutto tempo che ha contraddistinto il fine settimana pasquale, dice: «Il Ticino è turismo, ma dovrebbe diventare un turismo che abbia dei progetti in alternativa al bel tempo. Dobbiamo riuscire a vedere più lontano».

Il problema non è solo ticinese - Dal suo osservatorio, Luca Albertoni, direttore della Camera di Commercio del canton Ticino sostiene che il problema non sia solo ticinese. I punti vendita stanno chiudendo anche a Zurigo e a Ginevra. «La crisi è arrivata anche a Bahnhofstrasse», dice. Jelmoli, Manor, Franz Karl Weber ed Esprit. Sono diversi i nomi che hanno deciso di abbassare la saracinesca. «C'è verosimilmente un cambiamento epocale che riguarda tutto il mondo del commercio al dettaglio. Non è un problema esclusivamente ticinese - osserva - bensì svizzero, e direi generale, proprio di cambiamento di paradigma».

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