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CANTONEConsumo di crack: la polizia minimizza. E sul traffico di droga: «Situazione stabile»

02.04.24 - 21:00
Il commissario Paolo Lopa della Sezione Antidroga analizza un anno di droga in Ticino
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Consumo di crack: la polizia minimizza. E sul traffico di droga: «Situazione stabile»
Il commissario Paolo Lopa della Sezione Antidroga analizza un anno di droga in Ticino

BELLINZONA - Sono stati circa 96 gli arresti per droga nel canton Ticino nel 2023. In leggero aumento rispetto al 2022, quando la Sezione Antidroga (SAD) della Polizia cantonale ne segnalava 79. In aumento anche i sequestri: stando al rapporto diffuso martedì mattina, nel 2023, per esempio, i chili di marijuana confiscati sono stati ben 150,5 chili a fronte dei circa 55 registrati nel 2022, così come i quelli di eroina, passati da 2,3 a circa 10, e i grammi di metanfetamina 39, contro i 23 dell'anno prima. Numeri che tuttavia - spiega il commissario capo Paolo Lopa, responsabile della SAD - «non indicano per forza una recrudescenza del traffico delle sostanze stupefacenti. Infatti in molti casi - continua - si tratta di semplici fluttuazioni che si verificano di anno in anno e che, quindi, non necessariamente dipendono da un’intensificazione delle nostre attività. Almeno per il momento, non evidenziano anomalie rispetto alla situazione generale di lungo periodo».

Infatti, se si osservano i numeri riferiti alle altre sostanze, si può notare come le quantità requisite durante le operazioni di polizia siano più o meno stabili o in diminuzione. Si parla di 28,2 chili di cocaina, ovvero un chilo in più rispetto al 2022; 173 grammi di anfetamina, contro i 572 dell'anno precedente; per quanto riguarda l’ecstasy sono stati sequestrati 25 grammi in più, ossia 150; il discorso cambia per Lsd - per cui i grammi sono scesi a 42, a fronte dei 102 confiscati nel 2022 - e per la ketamina (13 grammi a fronte di 136). E se nel 2022 il numero di piante di canapa portate via dagli agenti erano state davvero numerose (1'461), l'anno scorso sono state "solo" 472.

Consumo di crack, per ora limitato - Secondo il rapporto diffuso dalla Polizia cantonale, il discorso non cambia nemmeno per il crack, sostanza che deriva dalla sintesi della cocaina, e che secondo un'inchiesta pubblicata nei mesi scorsi da 20 Minuten è molto usato e richiesto in Ticino. L'andamento verso l'alto, era stato confermato anche ai nostri microfoni da Mirko Steiner, direttore del Centro terapeutico di Villa Argentina. Il commissario capo Lopa evidenzia tuttavia che «per finalità e conformazione l’attività della SAD può discostarsi da quella di enti e associazioni che si occupano di dipendenze. Dal nostro osservatorio possiamo dire che l’aumento del consumo di crack è, per il momento, limitato. Cionondimeno teniamo in debita considerazione le informazioni che giungono dall’esterno per monitorare la situazione».

Piccole quantità - Tra le altre questioni, abbiamo riferito in passato anche del traffico di stupefacenti che avviene a ridosso del confine e che coinvolge svizzeri che si recano in Italia ad acquistare droga. Per i narcotrafficanti rappresentano una vera miniera d'oro. Un traffico che - puntualizza - «per quanto ci concerne, riguarda consumatori che si recano in Italia per acquistare piccole dosi di sostanza stupefacente. Al momento, evidenziamo che l’attività di spaccio avviene all’estero e non ci coinvolge, se non attraverso uno scambio di informazioni tra le autorità».

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