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LOCARNO«No alle nuove stazioni Fart»

21.03.24 - 22:47
Una petizione per conservare i luoghi storici della Centovallina.
Simona Procacci Rocco Vitale
Fonte Petizione
«No alle nuove stazioni Fart»
Una petizione per conservare i luoghi storici della Centovallina.

LOCARNO - «Le caratteristiche stazioni del centenario treno "Centovallina" tra Locarno e Camedo sono sul punto di essere sostituite da piazzali asfaltati e pensiline anonime che non rispondono alle esigenze di viaggiatrici e viaggiatori». Sono queste le principali motivazioni che hanno spinto Simona Procacci e Rocco Vitale a redarre una petizione con il fine di «fermare questa ingiustificata deturpazione del territorio e difendere i diritti di utenti e popolazione locale».

«L’utenza del servizio ferroviario sui territori di Locarno, Pedemonte e Centovalli (“Centovallina”) chiede che Consiglio d’amministrazione e Direzione FART (Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi) rivalutino le intenzioni di radicale stravolgimento delle stazioni in favore di una più lungimirante edilizia di conservazione, che valorizzi l’identità culturale e paesaggistica locale e sia funzionale alle esigenze pratiche di viaggiatrici e viaggiatori», scrivono.

Una questione importante, soprattutto perché le stazioni storiche «si integrano armoniosamente in questa realtà paesaggistica e culturale locale, presentandosi come spazi verdi e alberati, dotati di panchine in legno o granito, fontane, e lampioni che diffondono luce calda di sera». Sottolineano infatti che «La maggior parte delle stazioni su questa tratta è stata costruita durante il secolo scorso e fa parte del nostro patrimonio architettonico: quattro su nove dei villaggi che ospitano una stazione della Centovallina – Verscio (4174), Intragna (3950), Verdasio (4171) e Palagnedra (4045) – sono annoverati nell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere».

Le nuovi stazioni rappresentano invece «un cambiamento radicale di paradigma estetico e funzionale». E sono piuttosto critici a riguardo: «Le aree verdi e le amenità a misura di utente lasceranno il posto a piazzali asfaltati e aiuole di ghiaia stabilizzata. Viene deteriorata così la qualità dei momenti di attesa, nuocendo non solo al senso estetico, ma anche al benessere e allo svago di tutti: giovani, adulti, animali domestici e selvatici». L'accesso al binario sarà poi ostacolato «da diversi metri di ringhiera e un gradino di 20 cm di altezza»

«Al posto della deturpazione delle stazioni esistenti, si chiede che il lodevole obiettivo di abbattimento delle barriere architettoniche per persone in situazioni di disabilità venga coniugato con l’ottimizzazione funzionale dell’infrastruttura e la valorizzazione estetica del luogo. La ristrutturazione e manutenzione delle stazioni esistenti rinvigorirebbe l’identità culturale locale e l’apprezzamento di ogni tipo di utente, da abituale a turista. Rispetto alle somme stanziate dalla Confederazione per le nuove stazioni, questo si tradurrebbe inoltre in un minore investimento di denaro pubblico, e allo stesso tempo in un maggior giovamento all’economia locale, tramite posti di lavoro a lungo termine, non contemplati nella rapida realizzazione di manufatti a bassa manutenzione».

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