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Correre per sé (e per gli altri): la supersfida di Alessandro Maraniello

CANTONECorrere per sé (e per gli altri): la supersfida di Alessandro Maraniello

12.03.24 - 06:30
In passato si è cimentato con il Festival di Sanremo, ora tenta l'impresa podistica che gli farà girare tutti i continenti in una settimana
MARATHONIELLO
Correre per sé (e per gli altri): la supersfida di Alessandro Maraniello
In passato si è cimentato con il Festival di Sanremo, ora tenta l'impresa podistica che gli farà girare tutti i continenti in una settimana

SAVOSA - La World Marathon Challenge è uno degli eventi sportivi più estremi al mondo. I partecipanti si misurano, nell'arco di soli sette giorni, con sette maratone che hanno luogo nei sette continenti. Un'impresa che non può essere improvvisata: oltre ai 295 chilometri da correre bisogna considerare anche i 40mila chilometri degli spostamenti aerei e una serie di difficoltà logistiche non da poco.

L'avventura prenderà il via il 31 gennaio 2025 nel gelo dell'Antartide, presso la base permanente russa di Novolazarevskaja. L'indomani si vola in Sudafrica, a Città del Capo. Poi il 2 febbraio l'Oceania, con la maratona di Burswood nell'Austrialia Occidentale. Si salta in Asia il 3 febbraio e si raggiunge Dubai. Il 4 febbraio avrà luogo la tappa europea, a Madrid, prima del grande salto sopra l'Atlantico. Il 5 febbraio avrà luogo la tappa brasiliana e finalmente, il 6 febbraio, a Miami si concluderà questo giro del mondo a passo di corsa.

Il primo ticinese a tentare l'impresa
Alessandro Maraniello sarà il primo ticinese a tentare questa impresa. Il grande pubblico lo conosce come cantautore (con il nome d'arte di Alessandro Mara) e per le due partecipazioni al Festival di Sanremo negli anni Novanta. Oggi è uno stimato professionista attivo sulla piazza ticinese, che un giorno è stato travolto dalla «malattia della corsa». Questo lo ha portato a completare, in meno di cinque anni, 20 maratone (compresa l'ultima a Tokyo, solo pochi giorni fa) e una quarantina di mezze maratone in giro per il mondo. Ora Alessandro ha deciso di alzare l'asticella e di lanciare un progetto che gioca con il suo nome e la pecularità dell'impresa: Marathoniello.

La sfida delle sfide
È stato spontaneo chiedergli: ma chi te l'ha fatto fare? «È una domanda che mi faccio anch'io» risponde con una risata. In realtà, spiega, si tratta di una naturale evoluzione della corsa intesa come sfida. «Onestamente, anche quando preparavo la prima maratona mi sentivo come adesso che ne devo affrontare sette. Per me questa è la sfida delle sfide: ho la possibilità di mettermi veramente alla prova in qualcosa per cui provo una passione veramente forte». L'impegno è tanto ma, in una prova sulla lunga distanza, «più fatica fai e più gioia provi». Il benessere che ne deriva «è indescrivibile, non ha prezzo».

Alla base di tutto, sottolinea Alessandro, ci deve essere la passione. Nel suo caso è talmente bruciante che il paragone con una malattia è azzeccato. «Anche se sono stanco dopo un allenamento, non vedo l'ora di recuperare per poter ricominciare o anche solo fare una corsetta di almeno un'ora». Tra i ricordi indelebili della sua vita c'è quello della prima maratona. «New York, 3 novembre 2019. Nel 2020 causa Covid non si poteva gareggiare, ma ho fatto in tempo a correre a Siviglia». Da allora Alessandro non si è più fermato.

Gli ostacoli logistici (e il cervello come arma segreta)
Un'altra delle attrattive della World Marathon Challenge è il poter girare il mondo e visitare, seppur in modalità mordi e fuggi, continenti mai visitati. «Ho già corso a Miami e Madrid, ma in altri posti come Brasile, Sudafrica, Australia, Dubai e ovviamente in Antartide non sono mai stato». E qui subentra quella che è la principale difficoltà di questa impresa: la logistica. «Sinceramente mi spaventa, ma è talmente bello pensare di correre ogni giorno in un luogo così diverso che riesco a farla passare in secondo piano. Poi in questi anni ho viaggiato tantissimo, tra gli Stati Uniti e l'Europa, tanto che prendere l'aereo è diventato quasi come andare in macchina».

I viaggi transcontinentali prevedono il passaggio da un fuso orario all'altro e si potrebbero creare difficoltà nel recupero. «Devo mettere in conto poche ore di sonno, ma ho già avuto modo d'imparare che il cervello umano è bestiale: permette di superare limiti e ostacoli. Se vuoi fare una cosa, t'impegni e la fai». Alessandro è comunque conscio che le variabili sono molteplici e che una certa dose di fortuna sarà necessaria. «Per farcela non dovrò infortunarmi. Sarà tutto sicuramente molto impegnativo, ma questo mi dà la carica».

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Una corsa nel segno della solidarietà
Marathoniello è un progetto podistico, ma con una fondamentale componente solidale. «Farò le sette maratone per una mia crescita personale, ma mi sono detto: perché non associare qualcosa che può aiutare gli altri?». Il modello è quello della mitica Nazionale Italiana Cantanti, della quale Alessandro faceva e fa tuttora parte e che ha permesso agli artisti più famosi della musica leggera italiana di fare tantissima beneficenza, disputando partite di calcio (davanti anche a decine di migliaia di persone) in alcuni dei più importanti stadi del mondo. Ma c'è anche di più, ed è qualcosa a cui Alessandro tiene molto. «La mia idea, con questa impresa, è di dare agli altri uno scopo, mostrare che ci si può impegnare al massimo se si ha una missione da raggiungere». Ed è un messaggio che va al di là dell'ambito della corsa, dato che «può essere qualsiasi cosa che si fa per gli altri e che si vuole condividere».

Ed è così che entra in gioco la beneficiaria tutta ticinese di questa iniziativa: la Fondazione Amilcare. «Mi ha colpito molto quello che sta perseguendo da anni», ovvero la tutela e la promozione dei diritti basilari dei giovani. Ad affascinare Alessandro è anche la possibilità di poter fungere da modello: «Quello che andrò a fare potrebbe essere visto dai ragazzi come la dimostrazione che tutto è possibile, se lo si vuole davvero».

Il progetto Marathoniello permetterà ovviamente di raccogliere fondi, «il che è importantissimo». Allo stesso tempo sarà una dimostrazione concreta del potere salvifico, se vogliamo, della passione. E della forza dell'esempio. «Se un ragazzino sostenuto dalla Fondazione vede un uomo di 50 anni che corre quasi 300 chilometri in una settimana, non può non pensare che mi stia mettendo in gioco sul serio. Spero quindi che sia lo sprone per impegnarsi, per faticare per il raggiungimento di quello che ci si prefigge nella vita». Una volta raggiunto il risultato «c'è un gusto, si prova una gioia indescrivibile».

La musica (e Gianni Morandi)
Tra le varie cose che la corsa ha portato in dono ad Alessandro è il "ritorno di fiamma" con la Nazionale Cantanti. «Improvvisamente mi sono trovato a diventare un loro ambasciatore, che fa solidarietà non giocando a calcio ma grazie alla corsa». A margine del suo più recente sforzo podistico, a Tokyo, Alessandro si è recato a Hiroshima per gettare le basi di un sogno: una partita della Nazionale in Giappone nel 2025. E proprio tra gli elementi storici degli artisti-calciatori troviamo il primo tifoso del progetto: Gianni Morandi. Il grande cantante italiano si è fatto ritrarre con la maglietta griffata Marathoniello. «È stata una soddisfazione enorme. Gianni durante una bellissima telefonata si è congratulato, ha capito lo spirito del progetto. Lui sa bene cosa vuol dire preparare una maratona».

La corsa, quindi, ha portato Alessandro a compiere un viaggio nel tempo, andando a riallacciare legami stretti quando era un cantautore professionista. E non solo. «A 50 anni mi è tornata la voglia di esprimermi con la musica. Sono andato a riaprire il cassetto e ho trovato una canzone che non avevo mai inciso. Una volta che sarà pronta sarete i primi a sentire il ritorno di Alessandro Mara».

La Fondazione Amilcare
La Fondazione Amilcare, così denominata in onore e memoria del dottor Amilcare Tonella, è un’organizzazione non profit che si occupa della promozione e della tutela dei diritti fondamentali degli adolescenti. La Fondazione intende mantenere in vita gli insegnamenti del dottor Tonella, che durante la sua esistenza si è prodigato per promuovere i diritti fondamentali dei bambini e per favorire una cultura centrata sull’infanzia e sulla famiglia e si è impegnato ad offrire sostegno e protezione a quei minorenni che hanno subito maltrattamenti di ogni genere.

La missione della Fondazione è «l’accoglienza e la reintegrazione nel tessuto sociale di adolescenti che, per ragioni diverse, si trovano in un momento di difficoltà, offrendo sostegno anche alle loro famiglie. La Fondazione Amilcare rappresenta per molti ragazzi e ragazze e le loro famiglie una nuova opportunità per credere in se stessi, una speranza in un domani migliore, la possibilità concreta di poter costruire un progetto di vita».

La Fondazione Amilcare, nelle sue diverse strutture, accoglie 60 ragazzi e ragazze dai 15 ai 20 anni che, per ragioni diverse, si trovano in un momento di difficoltà e ne segue una trentina anche dopo la fine del collocamento, per un totale di circa 90 ragazzi. In ogni struttura è presente un team di educatori professionisti guidata da un responsabile. Essi seguono i ragazzi e le ragazze in tutti gli aspetti della loro vita fino ad un eventuale rientro in famiglia, oppure fino al raggiungimento di un’adeguata autonomia affettiva e finanziaria. La Fondazione «si pone come un’opportunità per i ragazzi e le ragazze, con le loro famiglie, di migliorare il proprio benessere e propone le sue diverse attività che, a seconda dei bisogni, possono anche essere combinate».

Come sostenere Marathoniello
Chiunque potrà sostenere Alessandro (e, di conseguenza, la Fondazione Amilcare) nella sua impresa. In che modo? Basterà andare sul sito ufficiale di Marathoniello e decidere quale modalità di donazione è quella che si preferisce. Si può ricorrere alla donazione una tantum oppure decidendo di versare una somma di denaro (a partire da un centesimo di franco) per ogni chilometro percorso. Ad esempio: se si sceglie di donare 10 centesimi a chilometro e Alessandro riuscisse a portare a termine l'impresa e a correre tutti i 295 chilometri previsti, la donazione sarà di 29,5 franchi.

L'impegno di Tio/20minuti
Tio/20minuti è Media Partner del progetto Marathoniello e sosterrà Alessandro nella comunicazione del progetto durante tutto il percorso preparatorio e durante l'evento stesso. Inoltre, essendo vicina da qualche anno alla Fondazione Amilcare, sostiene a sua volta la raccolta di beneficenza legata al progetto.

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