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LUGANOL'associazione delle consumatrici e dei consumatori contro la riduzione del canone

01.02.24 - 16:32
Secco no sia ai 300 franchi che ai "200 bastano"
Foto TiPress
Fonte ACSI - Associazione delle consumatrici e dei consumatori
L'associazione delle consumatrici e dei consumatori contro la riduzione del canone
Secco no sia ai 300 franchi che ai "200 bastano"

LUGANO - Non vogliono sentire parlare di un canone a 300 franchi e nemmeno di chi dice che "200 bastano". L'Acsi, l'associazione delle consumatrici e dei consumatori della Svizzera italiana, scende in campo a favore del mantenimento della tassa di ricezione attuale.

«Negli ultimi anni il canone a carico delle economie domestiche è stato ridotto del 25% circa - scrivono in una nota - la proposta contenuta in questa revisione, di ridurlo ulteriormente da 335 a 300 CHF, implicherebbe per le economie domestiche un risparmio di soli 0.10 CHF al giorno. Un dato in netto contrasto con l’argomento avanzato dal Consiglio federale riguardo a un alleggerimento delle economie domestiche colpite dall’inflazione. Per la SSR tale riduzione sarebbe invece sensibile».

Questo - ricorda l'associazione - dopo che «il popolo svizzero ha da poco respinto nettamente NO BILLAG». La Svizzera - sottolineano - è una “Willensnation”, «un Paese basato sulla volontà di quattro popoli (oggi molti di più) – con lingue e culture ben distinte – di convivere per il bene comune. È nell’interesse principale del Paese che la SSR ottemperi al suo mandato - argomentano - favorendo l’informazione e la cultura nelle quattro lingue nazionali, in modo capillare sul territorio».

La voce delle minoranze, secondo loro, «non avrebbe altro modo di formarsi e di arrivare a Berna, garantendo il proprio prezioso contributo alla crescita della Confederazione. Con minori introiti, la SSR dovrebbe gioco forza venire meno a questo fondamentale ruolo di “coalizzatrice nazionale”, che ha ovviamente un costo più elevato rispetto alle radiotelevisioni pubbliche di altri Paesi centralizzati».

Ma c’è anche una ragione che va al di là del patriottismo per la quale l’ACSI ritiene non debba essere assolutamente indebolita la SSR: il giornalismo di qualità e i programmi culturalmente validi costano. «Un’informazione verificata e indipendente necessita di professionisti formati e di mezzi tecnici e finanziari elevati - dicono - la concentrazione dei media in Svizzera e le difficoltà legate all’autofinanziamento, con la pubblicità che migra sempre più su internet e la pressione di grossi gruppi esteri, indicano uno scenario inquietante». Temi e contenuti - avvertono - rischiano «di essere determinati dall’interesse delle aziende, anziché dall’interesse pubblico, che è alla base del processo democratico. Per sostenere un’economia sana e uno Stato di diritto forte, i consumatori necessitano di informazioni fondate e indipendenti».

L’ACSI è contraria anche «all’esenzione dal pagamento del canone delle aziende con una cifra d’affari tra 500'000 e 1,2 milioni di franchi. Queste aziende possono usufruire di tutti i servizi offerti dalla SSR. Inoltre, il costo del canone per un’azienda con una cifra d’affari tra i 500'000 e i 750'000 franchi è di 160 franchi, che corrisponde allo 0,026% su una cifra d’affari di 625'000 franchi: una percentuale e un importo più che sostenibili. L’esenzione proposta interesserebbe 59'385 aziende e genererebbe un buco di circa 11,8 milioni di franchi all’anno sul totale complessivo del gettito del canone per la SSR».

Per ACSI «sarebbe anzi auspicabile un aumento sostanziale del contributo delle aziende. Non è più giustificabile - dicono - che siano anche in futuro le economie domestiche, anziché le aziende, a sostenere il carico maggiore di quello che è a tutti gli effetti un onere fiscale. L’ACSI richiede quindi di aumentare considerevolmente l’importo del canone pagato dalle aziende e alleggerire le economie domestiche, senza modificare la portata finale degli introiti per la SSR»



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COMMENTI
 

Spartan555 2 mesi fa su tio
Questa è proprio comica: un‘associazione dei consumatori che si oppone a un abbassamento dei costi per i consumatori. Una barzelletta totale.

64cleme 2 mesi fa su tio
E se lo dice l'ACSI allora - gente - é una ragione in più per il doppio si con preferenza per l'iniziativa!

Ottilbel 2 mesi fa su tio
"giornalismo di qualità e programmi culturalmente validi costano".... avete mai acceso la TV in Svizzera ?...se è questa la programmazione di qualità allora tagliate subito fondi aggiuntivi al canone.

A850 2 mesi fa su tio
allora pagatemela voi i 335 franchi!!!

IsReal 2 mesi fa su tio
Nelle Università si insegna come "ottimizzare" il capitale...dove escono i T REX

Piccolo 2 mesi fa su tio
Ma come… un’associazione di consumatori contraria a una riduzione di spesa? Ridicolo. La RSI dovrebbe iniziare a ridurre gli sprechi.

vulpus 2 mesi fa su tio
per chi si lamenta della spremitura: non è sicuramente il canone della rTV ch spreme il cittadino, il quale sicuramente quì si scandalizza ma è possessore dell'ultimo modello di cellulare, del SUV elettrico per la moglie e ha già pianificato le vacanze per quest'anno. QWuì si vuole andare a votare per un presunto risparmio di 160.-/anno. Ma per gli aumenti di CM di miglia di franchi , tutto va bien a parte lo pseudo scandalizzarsi una volta all'anno quando pubblicano le percentuali di aumento.

Ul Buzz 2 mesi fa su tio
Ma sono dalla parte dei consumatori? Ho i miei dubbi in proposito

burningsimon 2 mesi fa su tio
335 franchi per 1 ora di informazione e 23 ore di c*****e??

RV50 2 mesi fa su tio
Che percentuale si prende l'ACSI per questa propaganda ? stiamo andando nel ridicolo .... un bel SI ai 200 fr.

Disà 2 mesi fa su tio
in pratica abbiamo la politica che ci vuole far pagare i transiti in auto , i sindacati svizzeri che si battono contro il fisco italiano , e l acsi che si batte contro la diminuzione del canone AHAHA ma ci rendiamo conto ??

Johnnybravo 3 mesi fa su tio
Tutti i commenti che non guardano oltre il proprio naso saranno ricordati quando guarderemo la TV in svizzero tedesco. Vedete solo il dito e non la luna, e come al solito non avete letto bene l'articolo, e cioè che: "L'ACSI chiede quindi un significativo aumento dell'importo del canone pagato dalle aziende e un alleggerimento del peso sulle economie domestiche, senza modificare l'importo totale degli introiti per la SSR".

Disà 2 mesi fa su tio
Risposta a Johnnybravo
scusa ma ti sfugge il nocciolo della questione , le persone non guardano più la tsi o almeno non più come 20 anni fa . Sul fatto poi di ribaltare la tassa sulle ditte pur di rigirare la frittata la considero una vera po rcata visto che va a dare un ulteriore pretesto alle società per giustificare ulteriori costi sul consumatore finale che guarda caso dovrebbe propio essere tutelato dall' ACSI

F/A-19 2 mesi fa su tio
Risposta a Johnnybravo
Ah ecco, alle aziende altri balzelli in più? Ma che vadano aff....!

Piccolo 2 mesi fa su tio
Risposta a Johnnybravo
La metà della popolazione ticinese o è straniera o ha il doppio passaporto. Con i mezzi moderni di comunicazione preferiscono guardare le emittenti del loro paese d’origine. La RSI attualmente si rivolge ad una utenza di al massimo 200’000 persone. Spendere centinaia di milioni per così poco mi pare uno spreco. Quindi ben vengano i 200 fr.

tschädere 3 mesi fa su tio
vergogna !!! un altra associazione inutile.andate a spalare neve in cima al gottardo.

Suissefarmer 3 mesi fa su tio
programmi di qualità? giornalismo? già che li lodate tanto voi dell acsi dategli le vostre 13esime. io pago [url rimossa] e dovrebbe bastare.

Utenteattento 2 mesi fa su tio
Risposta a Suissefarmer
Ahah chi dovrebbe difendere il consumatore e le consumatrici 😂😂😂

Gimmi 3 mesi fa su tio
Pensavo che l'ACSI,faceva gli interessi dei consumatori!!Ma probabilmente sono dei burattini,che si fanno manovrare dall'alto!Verngognatevi!!!

Soleluna 3 mesi fa su tio
Vergogna!!!E...questi farebbero l'interesse dei consumatori!!😩😩😩

Aaahhh 3 mesi fa su tio
Possiamo anche calcolare il risparmio a minuto o al secondo se vogliamo ancora di più minimizzare…

Utenteattento 2 mesi fa su tio
Risposta a Aaahhh
😂😂

Rosso Blu 3 mesi fa su tio
Ma per favore Cara Associazione dei Consumatori. Tutelate i diritti di chi? Cosa ci guadagnate voi? Non possiamo continuare ed essere spremuti.

arna1 3 mesi fa su tio
E questi fanno interessi dei consumatori che vergogna

arna1 3 mesi fa su tio
Lecca lecca

Nmemo 3 mesi fa su tio
... "cu .lo e camicia" ...

Cacos1 3 mesi fa su tio
Associazione inutile e da abolire , andate a lavorare

Blobloblo 3 mesi fa su tio
E questi fanno i nostri interessi???

Ctg 3 mesi fa su tio
Questa sì che è demagogia!! Ma piantala che non siete più credibili

Johnnybravo 2 mesi fa su tio
Risposta a Ctg
Ma cosa c'entra la demagogia? La demagogia spesso si basa sull'uso di discorsi accattivanti, slogan semplicistici e promesse populiste per ottenere consensi. Ma ti sembra che ACSI abbia fatto un discorso del genere? In realtà, ha fatto proprio il contrario, tenendo un discorso serio che metteva a rischio la sua popolarità. Inoltre, ACSI ha aiutato molte persone e trovo ingeneroso attaccarli con cattiveria solo perché hanno espresso una loro visione che va oltre il proprio interesse personale, come la maggior parte dei commenti espressi qui. Non si può esprimere la propria opinione senza dover temere di essere attaccati mediaticamente? Che mondo.

Webster 3 mesi fa su tio
giornalismo di qualità! Ma per favore.......

Disà 3 mesi fa su tio
siamo invasi non c è altra spiegazione ...
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