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MORBIO INFERIORETroppe serrande giù: Serfontana, che succede?

04.09.23 - 06:30
Ben 17 negozi del centro commerciale hanno chiuso. Le rassicurazioni di Luana Mariniello, amministratrice immobiliare di Privera.
Foto di Davide Giordano
Troppe serrande giù: Serfontana, che succede?
Ben 17 negozi del centro commerciale hanno chiuso. Le rassicurazioni di Luana Mariniello, amministratrice immobiliare di Privera.

MORBIO INFERIORE - Chiudono negozi di vario genere. Uno dopo l'altro. Il fenomeno è sulla bocca di tutti da mesi: cosa sta succedendo al Serfontana di Morbio Inferiore? Il centro commerciale ha in programma un progetto di rilancio con un occhio al verde. Ma tutte queste serrande abbassate preoccupano. Luana Mariniello, amministratrice immobiliare di Privera società che gestisce lo Shopping Center di Morbio Inferiore, fa il punto della situazione. 

Oggi un cliente che entra al Serfontana si spaventa. Perché vede diversi negozi chiusi. 
«Le attività chiuse sono attualmente 17. Tra queste 4 sono chiuse da qualche anno, mentre le restanti hanno chiuso durante il 2023. Uno di questi negozi, come risaputo, è fallito a livello svizzero e ha chiuso tutte le sedi esistenti sul territorio elvetico. Gli altri, in scadenza di contratto, non hanno rinnovato a seguito di loro strategie interne. Non è da escludere che alcuni di questi negozi decidano di rientrare a progetto ultimato».

Nel Mendrisiotto tanti sono rimasti scottati dalla fine che ha fatto il Centro Ovale. Ve la sentite di escludere che al Serfontana stia accadendo qualcosa di simile? 
«Nella maniera più assoluta escludiamo questa possibilità. Il Serfontana spegnerà cinquanta candeline nel 2024. Questo dato non può che far capire quanto il centro sia radicato sul territorio e quanto sia importante e apprezzato dalla popolazione della regione e non solo. È un punto di riferimento e continuerà a esserlo».

Ha accennato al famoso progetto. In che fase è?
«È attualmente nella fase dei lavori di smaltimento e preparatori. I lavori di ricostruzione inizieranno a gennaio 2024. Tre le fasi di rivitalizzazione per garantire l’apertura al pubblico. Si terrà conto dei principi di sostenibilità e rispetto dell’ambiente e del territorio. Esternamente è prevista una facciata ricoperta da piante autosufficienti che si unirà armoniosamente con il paesaggio. Internamente l’erogazione di corrente verrà garantita dall'impianto fotovoltaico previsto sul parcheggio esterno. È prevista inoltre la più grande “hub di ricarica” della regione».

Quanti negozi conta ora il centro? E quanti ne prevede per il futuro, dopo la concretizzazione del progetto? 
«Attualmente le attività aperte sono 47. Durante i lavori non pensiamo di inserire nuovi commerci, ma non è da escludere. Al momento non siamo in grado di fornire un dato certo sul numero di attività che saranno presenti all’interno del Serfontana 2.0. Alcuni degli attuali negozi hanno già confermato la loro presenza. Stiamo lavorando al futuro mix di negozi per garantire alla clientela un’offerta diversificata e migliorata».

Quanto durerà la fase di transizione verso il nuovo Serfontana? 
«Come detto a gennaio prende il via la prima fase che per tutto il 2024 coinvolgerà il secondo e il terzo piano. Nel 2025 si lavorerà sul primo piano, mentre nel 2026 sul piano terra. Il centro non chiuderà mai completamente. Tutte le infrastrutture tecniche e di sicurezza verranno sostituite per adeguarsi agli standard energetici ed ecologici del futuro». 

Un cambiamento grosso, insomma. 
«Il progetto non vuole cambiare l’anima del Serfontana: l’obiettivo è quello di apportare migliorie a livello strutturale ed estetico continuando allo stesso tempo a essere il punto di riferimento per gli acquisti della popolazione locale e regionale».  

In che misura un centro come il Serfontana patisce la vicinanza dei commerci italiani?
«Non è certo un segreto che la situazione del commercio al dettaglio con l’attuale situazione congiunturale non è delle più rosee. Il Serfontana, più di altri centri sul territorio ticinese, si trova in una posizione proprio a ridosso del confine, e subisce il cosiddetto turismo degli acquisti. Nonostante questa situazione possiamo affermare che il Serfontana si difende bene. Gli ingressi del centro sono altalenanti durante l’anno ma piuttosto stabili a livello di cumulo. La leggera flessione di frequenza è per lo più da imputare alla diminuzione della clientela d’oltre confine. Soprattutto a causa del cambio sfavorevole. Ci riteniamo piuttosto contenti di osservare che il Serfontana è e rimane un punto di riferimento per la popolazione regionale».

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