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«Paura che succeda qualcosa di grave»

CHIASSO«Paura che succeda qualcosa di grave»

10.07.23 - 06:30
È il timore di Nicolas Poncini, comandante della polizia comunale. In città è allarme migranti. E la gente invoca l'aiuto di Berna.
Foto di Davide Giordano
«Paura che succeda qualcosa di grave»
È il timore di Nicolas Poncini, comandante della polizia comunale. In città è allarme migranti. E la gente invoca l'aiuto di Berna.

CHIASSO - «C'è la paura che prima o poi succeda qualcosa di grave». Nicolas Poncini lo ammette. Il comandante della polizia comunale di Chiasso è fortemente provato di fronte all'escalation di reati causati da richiedenti l'asilo negli ultimi mesi. Sotto accusa in particolare il comportamento di alcuni esponenti della popolazione magrebina. La situazione della città di confine sta diventando un "caso nazionale". «I chiassesi sono sempre stati tolleranti verso i migranti. Adesso queste persone però stanno portando la gente un po' al limite».

«Siamo impreparati» – Il centro di accoglienza di Chiasso può teoricamente accogliere al massimo 350 migranti. Attualmente sono quasi il doppio. Di recente in campo è sceso anche l'ex sindaco Moreno Colombo, scrivendo alla Confederazione. «Da agosto – dice Colombo – il flusso di migranti dovrebbe aumentare ancora. Lo ha indicato la Segreteria di Stato della Migrazione (SEM). Siamo preoccupati. E impreparati. Già al momento la situazione è difficilmente gestibile da parte delle forze dell'ordine. Anche la popolazione si sente lasciata sola. Chiediamo aiuto».

«Inerzia federale» – Maria José Soler, direttrice del ristorante Indipendenza, situato in centro, esprime la sua angoscia. «Non è facile per noi. Dobbiamo chiedere l'intervento della polizia più volte al giorno. Ad esempio per le numerose risse che ci sono». Poncini aggiunge: «Assistiamo a una sorta di inerzia federale. Berna non riesce a vedere le problematiche quotidiane che abbiamo. Siamo di fronte a tanti piccoli reati che non vengono perseguiti in alcun modo. Furti, minacce e altro ancora. È una condizione frustrante».

«Bisogna occupare queste persone» – Sempre in centro incontriamo Dino Riedo, food trucker. «Vedo persone sempre ubriache, che importunano la gente. Chi si comporta male, dovrebbe essere rimandato a casa». Colombo è propositivo: «Bisognerebbe fare in modo che queste persone facciano qualcosa durante il giorno. Rendendosi utili. Ad esempio pulendo i boschi. Purtroppo stanno nei parchi o in Piazza Indipendenza a fare nulla. Questo è un problema. Spesso circola alcol». 

«Mancano prospettive» – La mercante Patrizia De Biasi ha qualcosa da puntualizzare sulla gestione dei migranti nella cittadina di confine: «Non è giusto fare venire qui persone che ciondolano tutto il giorno. Lo dico anche per gli stessi migranti. Bisogna dare loro delle prospettive». Al tavolo di un bar incontriamo il signor Ivano Sandrinelli. La sua opinione è pacata, ma decisa. «A me i migranti non danno fastidio. Basta che rispettino le nostre tradizioni. E che non facciano disastri».

 

 

 

 

 

 

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