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CANTONEQuando il littering uccide gli animali da reddito (ma non solo)

27.03.23 - 08:31
I rifiuti dispersi nella natura possono avere conseguenze drammatiche per gli animali. Ne abbiamo parlato con il veterinario cantonale.
Deposit (archivio)
Quando il littering uccide gli animali da reddito (ma non solo)
I rifiuti dispersi nella natura possono avere conseguenze drammatiche per gli animali. Ne abbiamo parlato con il veterinario cantonale.

BELLINZONA - Lattine. Bottigliette di plastica e di vetro. Mozziconi di sigaretta. Sacchetti di plastica. Rifiuti, questi, che (spesso) vengono abbandonati nella natura. E che possono provocare effetti devastanti (e spesso letali) agli animali. 

Il littering (e la maleducazione) che uccide - Proprio per mettere in guardia sui pericoli del littering (e della maleducazione umana), il consigliere nazionale dell'UDC Jean-Pierre Grin ha recentemente indirizzato una mozione al Consiglio federale chiedendo una campagna nazionale d'informazione e di sensibilizzazione su questa tematica nel settore agricolo.

Ma il problema - come ci conferma il veterinario cantonale Luca Bacciarini - «è generalizzato», «esiste ovunque» e colpisce tutti gli animali. Non solo quelli da reddito, quindi. Ma pure quelli da compagnia e quelli selvatici.

Frantumati e letali - Negli animali da reddito il pericolo principale sussiste con i rifiuti frantumati e raccolti con il fieno o l'insilato. «Gli animali molte volte non si accorgono di questo materiale estraneo presente nel foraggio», spiega il veterinario cantonale, precisando che anche al pascolo «il rischio zero non esiste».

Quanti animali muoiano a causa del littering è difficile dirlo, anche perché questi casi non vengono censiti né in Ticino, né in Svizzera. «Molte volte - fa presente Bacciarini - è anche difficile avere un nesso tra causa ed effetto. L'animale sviluppa infatti dei sintomi (spesso letali) che però non sono direttamente riconducibili all'assunzione di rifiuti».

Tutti i rischi - Le conseguenze dell’assunzione d'immondizia variano notevolmente dalla natura stessa dei rifiuti ingeriti.

«Quelli contenenti componenti tossici - come ad esempio i mozziconi di sigaretta - possono causare un avvelenamento mettendo pure in pericolo la vita dell’animale specialmente se è di piccole dimensioni», sottolinea il veterinario. Il materiale plastico duro o l'alluminio possono invece provocare «delle lesioni alle pareti dell’esofago, dello stomaco o dell’intestino».

Molto pericolosi sono anche i sacchetti di plastica. «In quanto - spiega l'esperto - possono sequestrare del materiale al loro interno e provocare ad esempio un’occlusione intestinale». Vi sono poi gli ami da pesca con il filo abbandonati in riva ai corsi d’acqua che «possono ferire in modo serio, specialmente gli uccelli acquatici».

Ma i rifiuti possono essere nocivi anche senza venir ingeriti. «Elastici, mascherine, contenitori vari o pezzi di rete, solo per citarne alcuni - fa notare Bacciarini - possono costituire delle trappole mortali per gli animali non solo sulla “terra ferma” ma anche negli ambienti acquatici».

La (ovvia) soluzione - Per mettere fine a questa piaga per Bacciarini c'è solo una soluzione. Un atto di civiltà ovvio ma non scontato. «Bisogna semplicemente smaltire in maniera corretta i rifiuti», conclude il veterinario cantonale, ricordando come il littering possa mettere in pericolo «non solo gli animali, ma anche i bambini».

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