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CANTONE Un importante studio dell'IOR apre la porta a nuove terapie contro il cancro

03.03.23 - 11:26
L'Istituto oncologico di ricerca (IOR) ha pubblicato i risultati della ricerca sulla prestigiosa rivista Cancer Cell
Depositphotos (Lenets_Tatsiana)
Un importante studio dell'IOR apre la porta a nuove terapie contro il cancro
L'Istituto oncologico di ricerca (IOR) ha pubblicato i risultati della ricerca sulla prestigiosa rivista Cancer Cell

BELLINZONA - L'importante scoperta permetterà di cambiare il modo di affrontare le tematiche dell'invecchiamento e del sistema immunitario, nonché di aprire la porta a nuove terapie farmacologiche contro il cancro alla prostata. La scoperta è stata fatta dall'Istituto oncologico di ricerca (IOR) di Bellinzona in collaborazione con l'Università di Padova, e pubblicata sulla prestigiosa rivista Cancer Cell.  

Il contesto - I neutrofili rappresentano tra il 50 e il 70% dei globuli bianchi che circolano nel sangue e sono responsabili per le nostre capacità immunitarie contro gli agenti patogeni. 

Grazie alla produzione di sostanze specifiche i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti "immunosoppressivi", in quanto in grado di bloccare il nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici.

Questo meccanismo era già stato dimostrato, in buona parte dagli stessi ricercatori dello IOR nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili è correlato a una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi a una probabilità di sopravvivenza ridotta dei pazienti.

Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste cellule immunosoppressive da parte del tumore.

È proprio con questo intento che i ricercatori dello IOR, sotto la guida del Prof. Andrea Alimonti (MD) e di Arianna Calcinotto (PhD) hanno identificato, in collaborazione con l'Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.

La scoperta - Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve. Grazie a questo studio però, i ricercatori hanno scoperto un sottogruppo di neutrofili in grado di persistere a lungo all'interno di un tumore, e di bloccare in maniera il nostro sistema naturale di difesa antitumorale più di qualsiasi altro neutrofilo immunosopressivo. 

Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie.

La scoperta rivela un nuovo meccanismo che permette al tumore di sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e permette d'intravvedere la possibilità di sviluppare una terapia antitumorale basata su farmaci "senolitici" che colpirebbero i neutrofili in questione. 

Prospettive - «I risultati rappresentano una scoperta significativa. Ora conosciamo meglio i meccanismi che permettono alle cellule tumorali d'interagire con il nostro sistema immunitario a livello molecolare», ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.

«Prendendo di mira specifici meccanismi d'invecchiamento del sistema immunitario con i farmaci senolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all'età come l'Alzheimer, il Parkinson e il cancro», ha commentato il Professore Andrea Alimonti. 

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COMMENTI
 

Tracy 1 anno fa su tio
Il cancro è conosciuto fin dai tempi degli antichi Egizi e da sempre l'uomo cerca di conoscerlo e curarlo. L'Alzheimer dal 1906, l'Hiv 40 anni fa. Quante volte ho letto abbiamo trovato questo o quest'altro e siamo ancora lì. Quindi prima di dire bravi bravi aspettiamo risultati concreti. Una nota positiva si può dire sulla chirurgia che ha fatto passi da gigante, su quello non si può dire è niente.

Gimmi 1 anno fa su tio
Ottime notizie,queste sono le cose che l'umanitá deve fare ,invece di buttare vite umane e soldi,in guerre senza senso!!!

rufus 1 anno fa su tio
max222 fidarsi!, guarda che in certe cose in medicina gli Italiani sono piu avanti che noi in Svizzera, poi viene visionato dal'Istituto oncologico di ricerca (IOR) perciò, si io mi fido.

max222 1 anno fa su tio
Qualcuno commenterà....Ma.. però!! università di Padova ?!....ci sarà da fidarsi?!?!

Granzio 1 anno fa su tio
Redazione, è possibile smettere di fare copia&incolla, spiegando la cosa in termini che possano essere compresi anche da chi non mangia pane e neutrofili con una spolverata di senolitici ?

dan007 1 anno fa su tio
Continuate cosi

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Speriamo in bene! Bravi bel e ottimo lavoro!!! Un giorno ci sarà una cura definitiva al cancro grazie a queste persone!

Dylan Dog 1 anno fa su tio
💪siete grandi, grazie per tutto il lavoro che fate!! 😘
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