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LUGANOOpera Charitas: la lista dei "dissidenti" che non lavorano più

27.06.22 - 06:30
Dopo l'intervento dell'ispettorato del lavoro, alla casa anziani Opera Charitas di Sonvico è tornata la pace
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Opera Charitas: la lista dei "dissidenti" che non lavorano più
Dopo l'intervento dell'ispettorato del lavoro, alla casa anziani Opera Charitas di Sonvico è tornata la pace
Dei 21 collaboratori che avevano sollevato critiche alla direzione, solo 6 hanno conservato l'impiego. La Fondazione: «Ritrovata serenità». Il sindacato Vpod: «Esiste ancora un problema»

LUGANO - Licenziamenti, ricorsi, persino un sondaggio. A un anno di distanza la "tempesta" alla Opera Charitas di Lugano (ce ne eravamo occupati qui) si è conclusa con qualche cambiamento concreto e una pioggia di carta. 

Tutto era iniziato del resto con la carta di una lettera: un gruppo di dipendenti (non anonimi) avevano espresso le proprie lamentele all'ispettorato del lavoro, e il vescovo Valerio Lazzeri aveva promesso un cambio di passo. Detto fatto: a settembre dell'anno scorso Battista Ghiggia è stato sostituito alla presidenza della Fondazione. 

Ma non è stata l'unica partenza nella casa anziani di proprietà della Curia. Scorrendo i nomi dei 21 dipendenti che avevano firmato la missiva si scopre che, a oggi, solo sei sarebbero ancora impiegati presso la struttura. Altrettanti risultano licenziati, cinque hanno dato le dimissioni, quattro lo avevano già fatto prima di firmare. Due licenziamenti sono stati impugnati presso la Commissione paritetica delle case anziani, che li ha giudicati "abusivi". In un caso la Commissione ha definito «pretestuosi» i motivi del licenziamento, individuando le ragioni reali nell'attività sindacale del dipendente. 

Altra carta: un'ottantina di collaboratori hanno firmato una contro-lettera di sostegno alla direzione, mentre alcune delle criticità (stress, paura, inefficienza) sono state confermate da un sondaggio commissionato al Laboratorio di psicopatologia del lavoro del Dss. Sul totale dei partecipanti, il 15 per cento ha espresso insoddisfazione per la gestione. Per il sindacato Vpod è il segno che «purtroppo esiste ancora un problema tra i collaboratori su cui la Casa, d'intesa con i partner sociali e la nuova commissione del personale, deve lavorare con l'obiettivo di creare un ambiente di lavoro totalmente sereno».

Di avviso diverso il nuovo presidente Angelo Jelmini. «In realtà il clima in quel di Sonvico non è mai stato tempestoso» commenta l'ex municipale. «Grazie a puntuali avvicendamenti nell’organico e alla concretizzazione dei suggerimenti formulati dai servizi cantonali» nella casa anziani «è ricomparsa rapidamente serenità». Una serenità costata tanta carta, ma che forse permetterà di voltare finalmente pagina.

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