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CANTONEIl pallone che non ti aspetti: una squadra e un campionato per soli eritrei

07.02.22 - 07:59
Il responsabile della rappresentativa "ticinese" è il 23enne Haben Zemui. Come tanti è fuggito dalla sua terra.
Lettore Tio/20Minuti
La squadra eritrea "ticinese".
La squadra eritrea "ticinese".
Il pallone che non ti aspetti: una squadra e un campionato per soli eritrei
Il responsabile della rappresentativa "ticinese" è il 23enne Haben Zemui. Come tanti è fuggito dalla sua terra.
La vera sorpresa è che la compagine nostrana è iscritta a un torneo che si svolge su scala nazionale tra aprile e ottobre. Ben 15 complessivamente le società.

BELLINZONA/ LUGANO - Che gli eritrei in Svizzera fossero a migliaia si sapeva. Che fossero così tanti da potere creare un vero e proprio campionato di calcio su scala nazionale, invece, è una vera sorpresa. A raccontarcelo è Haben Zemui, 23enne di Lugano. Lui è il coordinatore del team ticinese. «Una squadra che si chiama Eri Lugano – spiega –, perché è stata creata lì. Ma le partite invece le giochiamo a Bellinzona. Siamo la squadra di tutti gli eritrei in Ticino insomma».

Il primo scudetto eritreo – Sui social e in generale sul web non c'è traccia di quella che viene chiamata League Eri Suisse. Ma Haben assicura: «Abbiamo già completato la prima stagione. È stata un successo. A marzo si partirà con la seconda. Il primo scudetto l'ha vinto una squadra di Zurigo, la Eri Napol, noi siamo arrivati al sesto posto».

Così è nato un vero campionato – Ma come si organizza e si gestisce questa lega? «Il programma delle partite è stilato da un nostro amico che si intende di informatica. Così tutti noi grazie a quell'applicazione siamo informati su quando si gioca e dove. E sui risultati delle altre squadre. Siamo partiti anni fa facendo un normale torneo amatoriale, ci trovavamo una volta all'anno in un posto che variava. In seguito c'era così tanta voglia di giocare e di ritrovarsi che è nata questa lega, un vero e proprio campionato nazionale». 

Come ci si sposta – Haben, con la sua squadra, gira la Svizzera. Va a Berna, a Zurigo, in Romandia... «Non abbiamo sponsor purtroppo. Ci arrangiamo come possiamo. Alcuni di noi hanno delle macchine e quindi ci spostiamo con quelle. Ci dividiamo i costi. È dura, ma c'è tanto entusiasmo. Il campo a Bellinzona lo abbiamo ricevuto tramite SOS Ticino. Non paghiamo un affitto per fortuna. Se ne occupano loro e li ringraziamo. La nostra rosa è composta da una ventina di giocatori, io al momento gioco e faccio pure l'allenatore. Anche gli arbitri sono eritrei».  

«Nella mia terra clima difficile» – Quella di Haben è una storia simile a quella di tanti suoi connazionali. «Sono scappato dalla mia terra perché là non c'è futuro. Il clima politico è terribile, non c'è libertà. La mia famiglia è rimasta in Eritrea e io sono arrivato in Svizzera da solo, nel 2015, dapprima a Basilea e poi in Ticino. Ho cercato in tutti i modi di integrarmi e ringrazio chi mi ha seguito. Sono riuscito a terminare la formazione di parrucchiere e adesso sono alla ricerca di un lavoro. Chiaramente mi adatto, va bene qualsiasi mestiere, ho tanta voglia di rendermi utile». 

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