In un comparto abitato da molti anziani sono spariti i cassonetti e gli interrati son lontani. Il Dicastero: «Distanza di percorrenza nella normalità»
BREGANZONA - L’emblema della disservizio è un’anziana che quasi ogni giorno percorre a piedi la discesa di via Camara con il suo sacchetto di rifiuti. Una camminata lunga e faticosa per lei che ha superato i 90 anni. Nella distribuzione capillare dei contenitori interrati a Lugano c’è infatti una smagliatura vissuta molto male da chi abita ai piedi della collina di Breganzona.
Spariscono i cassonetti - Il problema esiste dallo scorso giugno, quando nel giro di 3 giorni dall’avviso sono stati tolti i cassonetti vicino ai due palazzoni nella parte alta di via San Carlo. Chi vive qui, per gettare i rifiuti domestici, ha dovuto iniziare a spostarsi, a piedi o in auto, nei punti di raccolta più vicini, rispettivamente a 300 metri in via S. Antonio e a 270 in via Vergiò.
La protesta e il fai da te - «Ci stanno costringendo, anche per la spazzatura, ad usare l’auto. È davvero in controsenso» protesta Ivan, a nome degli scontenti. «Qui vivono molte persone anziane sprovviste di automobile. Due o tre volte la settimane ci sono parenti che arrivano, anche da fuori Lugano, appositamente per prelevare il sacco».
Il controsenso - Da gennaio, secondo Ivan, al danno si è aggiunta la beffa: «Introdurre una tassa e togliere i punti di raccolta denota - sottolinea - una totale mancanza di rispetto per chi vive in zone periferiche. La gente di qui non ha molte risorse economiche, forse per questo non interessiamo al Comune» pungola Ivan.
Il Dicastero risponde - I cittadini di via San Carlo hanno esposto il problema alla Commissione di quartiere e, in una lettera, al Municipio che non ha risposto. A Tio/20Minuti il Dicastero sicurezza e spazi urbani (DSU) della Città ha invece spiegato che i cassonetti tradizionali da 800 litri eliminati nei 9 quartieri sono stati 81. Sostituiti da 11 contenitori interrati da 5.000 l.
Le distanze - «Per quanto attiene le distanze - spiega Lorenzo Fornara, capo area servizi tecnici del DSU - non vi è una regola fissa, possiamo tuttavia considerare come media ideale una distanza che si situa attorno ai 250-300 metri». In pratica simile a quella delle fermate dei bus. E aggiunge: «Vi sono casi sul territorio di Lugano che hanno percorrenze ben maggiori, raggiungendo anche i 1000 m e oltre, senza che ciò costituisca un problema per gli utenti».
Gli accordi coi privati - Nel comparto di via San Carlo-via Camara, continua il funzionario del DSU, «negli anni passati avevamo cercato degli accordi con i privati per poter posare contenitori interrati». Accordi non trovati, anche se dopo la rimozione dei cassonetti la proprietà dei palazzi era pronta a offrire uno spazio per realizzare uno spazio di raccolta.
Le condizioni - La posa di un interrato, spiega sempre il DSU, risponde a più fattori: la quantità dei rifiuti prodotti, la densità della popolazione, la proprietà pubblica dei terreni e, non da ultimo, la possibilità di accesso e di sosta dell’autocarro adibito al servizio di vuotatura. Possibilità che in via San Carlo non sarebbe data (anche se, obiettano i residenti, il vecchio camion transitava). In conclusione per il DSU: «Le distanze di percorrenza rientrano ampiamente nella normalità». La pendenza, però, resta aperta. E faticosa da percorrere.