Una neonata compagnia aerea propone un'idea alternativa per ritornare a coprire la tratta verso Ginevra. Sarebbe pronta per essere operativa entro gennaio 2020. Borradori: «Pronti a valutare»
LUGANO - Già diversi mesi fa si era vociferato di un possibile "piano P" per risollevare le sorti dello scalo luganese. La lettera "P" non era stata scelta a caso. Per recuperare la tratta che collega il Ticino a Ginevra erano stati pensati infatti velivoli di piccole dimensioni: per l'esattezza dei Pilatus PC 12.
All'epoca dell'annuncio si era fatto cenno solo a una proposta avanzata da imprenditori vicini al mondo dell'aviazione svizzera. Soggetti che oggi avrebbero deciso di rivelarsi per tastare in modo più concreto il terreno.
Dalle ceneri della Flybaboo (le cui rotte erano state rilevate nel 2009 da Darwin) sarebbe sorta infatti tale TofuJet. La sua intenzione? «Attivare una nuova linea aerea diretta per far uscire dall’isolamento il Ticino». «Per riuscire in questa scommessa, ho deciso di proporre un servizio diverso», sottolinea il suo fondatore e Ceo, Julian Cook.
Questo progetto prevede appunto l’impiego di aerei più piccoli offrendo allo stesso tempo voli giornalieri più numerosi. Una formula che, secondo Cook, «dovrebbe soddisfare maggiormente la domanda dei clienti dell’area business».
La proposta, come accennato, è quella di operare con Pilatus PC12, «un aereo a 8 posti con costi operativi ridotti che ci permetterebbe d’applicare prezzi competitivi e orari adeguati su detta linea. Inoltre, le differenti operazioni si effettuerebbero dal terminal privato C3 di Ginevra, una comodità particolarmente apprezzata», aggiunge il Ceo di TofuJet.
L'obiettivo della neonata compagnia sarebbe quello di iniziare a offrire i propri servizi da gennaio 2020 con 2 o 4 rotazioni al giorno, dal lunedì al venerdì. Da qui un questionario inviato via mail a diversi fuochi con l'obbiettivo di «valutare la domanda attuale per proporre programmi adeguati». Costo della tratta? 325 franchi.
«Pronti a valutare la proposta» - Verità o bufala? «Ogni proposta che dovesse andare in direzione di un recupero della linea può andare bene», spiega al telefono il sindaco di Lugano Marco Borradori. Al momento, tuttavia, questa compagnia non si è annunciata presso i diretti interessati: «Non hanno preso contatto né con me, né con la direzione dell'aeroporto».
L'idea, per Borradori, non è da scartare: «Otto posti non sono tanti, ma potrebbero bastare se si offre un maggior numero di voli. In ogni caso ogni interessato serio è benvenuto. Siamo pronti ad ascoltare questa proposta».
«Bentornato Julian» - E pronto e propositivo sembra essere anche il direttore di Lugano Ariport, Maurizio Merlo. «Non ci hanno ancora contattati, ma la proposta potrebbe essere interessante». Il fatto che l'idea arrivi da un imprenditore non di "primo pelo" viene visto come un plusvalore: «Quello che mi viene da dire è "bentornato Julian" - conclude Merlo -. Lo aspetto, io sono qua».