L’azienda parla di sbagli commessi. E avverte: «Le tensioni continueranno fino al 2021». E intanto arrivano le prime misure con il nuovo orario del 15 dicembre
BERNA - Per anni le FFS hanno negato il problema dichiarando che i tardi erano solo una percezione dei viaggiatori. Oggi pur affermando ancora che a livello europeo la puntualità sia aumentata, riconoscono almeno che esistono delle criticità a livello regionale che rende insufficiente la puntualità.
Gli errori - Quali errori dunque sono stati commessi finora? Le FFS riconoscono ad esempio di aver sbagliato “nella pianificazione della formazione e dell’impiego del personale di locomotiva”. Risultato di ciò? Nei giorni di punta non ci sono macchinisti a sufficienza e gli addetti alla distribuzione sono sotto pressione.
Altro capitolo amaro: «L'aumento dei cantieri consentito dalle risorse aggiuntive stanziate dal Fondo per l’infrastruttura ferroviaria». Tutto ciò rende complesso trovare il giusto equilibrio tra esercizio ferroviario e attività di costruzione.
Compromessi sbagliati - Inoltre nella pianificazione a lungo termine dell’esercizio quotidiano, «sono stati fatti compromessi a favore dell’offerta ferroviaria e a scapito della puntualità, senza che ciò venisse mostrato con sufficiente trasparenza. Questo allo scopo, ad esempio, di offrire al maggior numero di clienti il maggior numero di collegamenti o di servire il maggior numero di fermate su richiesta di Cantoni e Comuni».
Troppi viaggiatori - Se a tutto ciò ci aggiungiamo l’aumento del 7% del numero dei viaggiatori, e che il picco più alto si raggiunge «soprattutto d’estate, lo stesso periodo in cui raggiunge il proprio picco anche l’attività dei cantieri ferroviari», ecco dunque che ritardi e treni sovraffollati diventano all’ordine del giorno.
«Siamo al limite» - Dunque le FFS sono consapevoli che «l’esercizio ferroviario è spesso ai limiti delle proprie capacità e i settori operativi delle FFS sono costretti troppo spesso a lavorare in modalità task force». Ma bisogna ancora avere pazienza perchè «nei prossimi anni sarà ancora difficile assicurare la stabilità dell’esercizio ferroviario svizzero», e assicurano che «l’offerta, traffico supplementare incluso, sarà ulteriormente ampliata».
I viaggiatori non saranno felici nemmeno di sapere che che «nei prossimi anni è previsto di nuovo un aumento dei cantieri» e non saranno contenti nemmeno i macchinisti «i cui posti di lavoro sono stati creati di recente e che sono attualmente in fase di formazione saranno disponibili solamente verso la fine del 2020. Pertanto, in particolare i macchinisti saranno messi a dura prova ancora per diversi mesi».
Insomma una situazione non certo favorevole per chi usa giornalmente il treno. Quindi le FFS hanno intenzione di introdurre una serie di misure atte a migliorare la situazione con il cambiamento d’orario del 15 dicembre 2019. Le nuove misure introdotte potete leggerle nel riquadro qui in basso. Dispiace per i viaggiatori ticinesi, per i quali - almeno per ora da quanto si evince nel comunicato stampa - non sono previsti miglioramenti in Ticino, dove i treni Tilo continuano ad accumulare ritardi, sono perennemente pieni nelle ore di punta, e sia i Tilo che gli Eurocity che collegano il Ticino con Milano o con la Svizzera tedesca sono quotidianamente in ritardo.
Asse nord-sud: orario transitorio dal 2021 con particolare attenzione all’affidabilità
A dicembre 2020 le FFS metteranno in esercizio la galleria di base del Monte Ceneri, ultimando la trasversale alpina. In una prima fase le FFS prevedono un orario transitorio in grado di garantire un’offerta stabile nel traffico viaggiatori e merci.
In un primo momento, a fronte delle riserve previste, il tempo di viaggio Zurigo–Milano sarà di 3 ore e 17 minuti. FFS e Trenitalia assicureranno in tal modo l’affidabilità del traffico transfrontaliero. L’obiettivo è un tempo di percorrenza Zurigo–Milano di 3 ore e 2 minuti a partire da fine 2022. Insieme ai partner italiani, le FFS stanno facendo il possibile per creare al più presto i necessari requisiti su entrambi i versanti del confine.
In Svizzera, a partire da dicembre 2020 il tempo di percorrenza tra Zurigo e Lugano sarà inferiore alle 2 ore, grazie al completamento di alcuni progetti di costruzione come il cantiere sulla sponda est del lago di Zugo. Da dicembre 2020 il Ticino sarà percorribile in tempi decisamente più rapidi, con un dimezzamento dei tempi di viaggio tra Bellinzona e Lugano e grazie al collegamento diretto Locarno–Lugano.
A causa degli attuali lavori di finitura nella galleria di base del San Gottardo, nella fase di realizzazione l’offerta non può ancora comprendere l’intera capacità. La capacità disponibile basta tuttavia a soddisfare la domanda attuale sia nel traffico viaggiatori che in quello merci. Il progetto d’orario concreto sarà comunicato a fine maggio 2020, mentre l’attribuzione definitiva delle tracce per il traffico viaggiatori e merci avverrà a fine estate 2020.