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LUGANOIl ricercato malato è pronto a fare le valigie

09.09.19 - 15:17
Il 51enne accusato di un duplice omicidio in Calabria ha accettato l'estradizione, e lascerà il Ticino a giorni
tipress
Il ricercato malato è pronto a fare le valigie
Il 51enne accusato di un duplice omicidio in Calabria ha accettato l'estradizione, e lascerà il Ticino a giorni

LUGANO - Un buco di due mesi, su cui la Procura dovrà fare luce. È notizia di sabato l'arresto, in un hotel del Luganese, di un cittadino italiano su cui pendeva un mandato di cattura internazionale. L'uomo, un 51enne della provincia di Crotone, in Calabria, era ricercato da fine giugno per l'omicidio di due vicini di casa. Le tracce avevano subito indirizzato gli inquirenti verso il Ticino.  

Cosa è successo nel frattempo? Il delitto risale ad aprile, ma i corpi delle vittime - due allevatori di Mesoraca, padre e figlio - sono stati ritrovati solo il 4 settembre. Assieme a due complici - arrestati già a luglio - il 51enne è accusato di avere ucciso i due vicini a colpi di fucile, a seguito di un diverbio per questioni "di confine". 

L'uomo - fanno sapere dal Comando dei carabinieri di Crotone - ha precedenti per detenzione illegale di armi. È stato coinvolto (ma non condannato) in un'indagine sulla 'ndrangheta per fatti risalenti al 2006: avrebbe fornito un nascondiglio a dei latitanti. 

Ora è sulla sua latitanza che si concentrano le indagini. L'uomo è stato fermato in un bed and breakfast di Magliaso, dopo avere trascorso un periodo imprecisato in un ospedale di Lugano, ha riferito ieri la Rsi. Non è noto quando e per quale motivo il ricercato sia stato ricoverato. Gli inquirenti italiani non escludono si possa trattare di un "alibi" per mascherare la fuga, e hanno chiesto delle verifiche ai colleghi ticinesi. 

Nel frattempo, il diretto interessato ha acconsentito ad essere estradato in Italia «con procedura semplificata» fanno sapere dall'Ufficio federale di giustizia. L'ora e il luogo della consegna alle autorità italiane «non verranno rese note per ragioni di sicurezza» precisano da Berna. 

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