Di solito è una sfinge. Non si emoziona mai. Ma stavolta per Moira Lucca, 43enne della Val Colla, vincitrice della 22esima edizione del rally del Ticino, la gioia è incontenibile
LUGANO – «Vincere il rally del Ticino era il mio sogno, sin da bambina». Solitamente è una sfinge, Moira Lucca. Non esterna particolari emozioni. Eppure la 43enne di Signòra, in Val Colla, stavolta uno strappo alla regola lo fa. È lei, accanto al pilota varesino Andrea Crugnola, ad aggiudicarsi la 22esima edizione della competizione, svoltasi sabato lungo diverse località del Sottoceneri.
Un messaggio forte – Una donna “che fa la voce grossa”, come navigatrice, in uno sport prevalentemente al maschile. «Per me è normale essere in mezzo agli uomini. Capisco che dall’esterno possa fare strano. Ecco perché credo di avere, indirettamente, trasmesso un bel messaggio alle donne che a volte non si lanciano abbastanza in determinati settori, magari per timori o paure. Io lo dico apertamente: fate come me, non fatevi frenare dai pregiudizi».
La donna che detta i ritmi – Dalla Val Colla a Balerna, passando per Isone. In totale 49 chilometri a tutto gas. Con Moira a dettare i ritmi. «Perché chi fa il navigatore dà le indicazioni precise ed essenziali al pilota. Lui esegue. Tra pilota e navigatore deve esserci una sintonia perfetta».
Una soddisfazione enorme – Ha vinto in casa sua, dopo avere ottenuto vari trofei al di fuori dei confini nazionali, a bordo di una Ford Fiesta WRC del Team Tamauto. «Vincere in Ticino, davanti ai tuoi famigliari e ai tuoi sponsor, ha un sapore diverso. Vorrei ringraziare in particolare Vittorio Sala, il nostro team manager. Da tre anni insiste su di me. Ci ha sempre creduto».