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CANTONE / ETIOPIA7 ragazzi del liceo in Etiopia: «Abbiamo vissuto l'umanità in un altro modo»

05.09.19 - 19:09
Gioia, entusiasmo e consapevolezza, è questo il bagaglio personale con cui sono tornati a casa gli studenti del Liceo Internazionale di Lugano partiti per Zway con la Fondazione Opera Don Bosco
7 ragazzi del liceo in Etiopia: «Abbiamo vissuto l'umanità in un altro modo»
Gioia, entusiasmo e consapevolezza, è questo il bagaglio personale con cui sono tornati a casa gli studenti del Liceo Internazionale di Lugano partiti per Zway con la Fondazione Opera Don Bosco

LUGANO - Stanno per ricominciare la scuola i 7 studenti del Liceo Internazionale dell’Istituto Elvetico di Lugano che nel mese di luglio, dopo un anno di preparazione propedeutica, sono stati coinvolti, accompagnati anche da tre docenti, in un’importante esperienza di volontariato a Zway, in Etiopia, grazie alla collaborazione con la Fondazione Opera Don Bosco nel mondo.

«Come posso far comprendere quanto provato in quei giorni?» È questa la domanda che si è posta sin dal primo momento Francesca, rimasta colpita profondamente da un’esperienza rivelatasi inaspettata. Sì perché era convinta di tornare a casa carica di accuse sul nostro concetto di ricchezza e povertà e invece quello che l’ha sbalordita è il diverso senso di ricchezza provato in Etiopia. Qui la povertà è come se passasse in secondo piano, quello che emerge è la ricchezza dell’anima che non viene minimamente contaminata dalla mancanza di soldi o proprietà e anzi, cresce unicamente grazie alle relazioni personali che vengono coltivate con estrema genuinità e spontaneità.

Le due settimane trascorse a Zway sono state sicuramente intense, cariche di emozioni e di nuove sfide da affrontare. La mattina i ragazzi -come precisato dalla stessa fondazione Opera Don Bosco nel mondo in una nota - si occupavano di attività utili per l’Opera Salesiana (realizzazione della siepe perimetrale, organizzazione dei biglietti per la lotteria etc.), il pomeriggio il fulcro era invece legato alle attività di oratorio, svolte con i quasi 1.500 bambini e ragazzi che hanno animato il centro di sorrisi, entusiasmo e voglia di divertirsi. Il legame instauratosi tra gli studenti ticinesi e gli ospiti della missione di Zway è stato caratterizzato da uno scambio reciproco che ha arricchito gli animi di entrambe le parti.

Durante le due settimane di volontariato, la missione di Zway e i ragazzi di Lugano sono stati anche protagonisti dell’iniziativa governativa “Green Legacy”, finalizzata a combattere l’impoverimento del suolo. Un impegno comune a favore dell’ambiente che si sta realizzando mediante la piantagione di milioni di alberi su tutto il territorio (l’Etiopia ha annunciato di recente di aver piantato più di 350 milioni di alberi in meno di un giorno) e alla quale gli studenti del liceo hanno partecipato attivamente con la piantumazione di alcuni alberi all’interno della missione di Zway.

«Ho deciso di prendere parte a questo progetto per una mia curiosità personale, volevo comprendere la vera identità del volontariato. Ero sicuramente impaurita e non sapevo cosa aspettarmi. In sole due settimane ho provato delle emozioni indescrivibili, ho portato a casa tanto e ogni volta che ne parlo mi emoziono come se fossi ancora là.  Posso dire di essere tornata molto cambiata nel modo di rapportarmi: sono sempre stata quella in disparte, oggi sono sicura di riuscire a far emergere la mia vera identità, mi sento più sicura e ho una maggiore consapevolezza delle mie capacità», ha commentato Anna.

Quella vissuta da Francesca, Anna e dai loro compagni di viaggio è stata un’esperienza accolta con grande entusiasmo, che sicuramente verrà riproposta per questo nuovo anno scolastico, con l’intenzione di coinvolgere nuovi studenti appartenenti alle classi terze.

«Siamo contenti che i ragazzi siano rimasti soddisfatti da questa esperienza», precisa don Giordano Piccinotti, il presidente della fondazione. «Questo gruppo può essere considerato “pilota” poiché non avevamo mai messo in campo attività di questo tipo coinvolgendo gli studenti della scuola. Non vediamo  l’ora di replicare l’esperienza l’estate prossima, con un nuovo gruppo di alunni. Questa partenza è stata anche un’occasione per veder riconfermata l’estrema generosità dei ticinesi: abbiamo infatti portato in Etiopia oltre 500 chili di materiale vario tra forniture sportive, kit scolastici e beni di prima necessità».

Una benevolenza, quella dei ticinesi, che cresce ogni giorno e per la quale l’intera Fondazione tiene a sottolineare a gran voce il ringraziamento a tutti i benefattori che grazie ai loro gesti permettono di mantenere attivi centri di formazione, asili, parrocchie e progetti in paesi che si trovano in situazioni sociali drammatiche.

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COMMENTI
 

Dioneus 4 anni fa su tio
Mi chiedo che problemi ha chi mette pollice in basso. Compassione per voi, fratelli :)
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