I malviventi sono ancora in fuga dopo il colpo di mercoledì. E mentre la politica chiede il blocco dei valichi, le commesse chiedono invece aumenti salariali
LIGORNETTO - Il record è in via Cantinetta a Ligornetto: sette rapine in nove anni, cinque solo negli ultimi tre. Poi via Marcetto a Novazzano, via Tinelle a Pedrinate, via al Confine a Brusino Arsizio: 6 rapine ciascuna, a parimerito. La classifica è lunga e a ogni nuovo colpo, dalle file della politica si levano voci polemiche. «I burocrati federali asserviti all'Ue hanno il coraggio di venirci a dire che chiudere le frontiere non aumenta la sicurezza» ha sbottato ieri su Facebook il consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega). «Ma quando mai».
«Siamo arrabbiate» - L'occasione: l'ennesima rapina – quella che ha segnato il record, appunto – all'Eni di Ligornetto. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? O meglio le interessate. In via Cantinetta i distributori sono tre, e vi lavorano solo donne. Al telefono bocche cucite: «Siamo molto arrabbiate» si lasciano andare, prima di attaccare.
Spavento e stress - Sul posto tira aria di rassegnazione. «Chi sceglie questo lavoro è consapevole dei rischi» spiega una dipendente del negozio colpito. «Io ieri non lavoravo, ma mi è capitato un'altra volta. Mi hanno minacciata con un taglierino». Lo spavento e lo stress, concordano le intervistate, lasciano segni indelebili. Il fatto che impieghi così a rischio siano occupati quasi solo da donne la dice lunga: «Non c'entra il coraggio, è questione di stipendio» afferma la commessa di un altro distributore. «Siamo quasi tutte frontaliere».
Il problema sindacale - Il tema salariale non è slegato da quello sulla sicurezza. Il Ticino è l'unico cantone senza salario minimo per i benzinai, a seguito di un ricorso presentato due anni fa dall'Associazione ticinese stazioni di servizio (Atss). «Da tempo combattiamo contro questa anomalia, che si ripercuote su chi già lavora in situazioni pericolose» ricorda Enrico Borelli del sindacato Unia. «Purtroppo senza la collaborazione delle associazioni padronali e degli altri sindacati, siamo a un binario morto».
«Non cambierà niente» - Alle commesse non resta che aggrapparsi alla chiusura dei valichi: ma la prospettiva non le entusiasma. «I rapinatori verranno comunque, in un modo o nell'altro» è il ritornello in via Cantinetta. Dopo il settimo colpo, ormai non ci credono più.
La classifica delle rapine, dal 2010:
Ligornetto 7
Novazzzano 6
Brusino 6
Pedrinate 6
San Pietro 5
Balerna 5
Ponte Cremenaga 4
Gaggiolo 4
Vacallo 2
Caslano 2