Nella bacheca dell'Urc, un annuncio di lavoro molto esigente. Alcuni l'hanno presa male
LUGANO - Le lingue straniere sono sempre più richieste, nel mercato del lavoro ticinese. Ma un annuncio pubblicato di recente dall'Ufficio di collocamento (Urc) di Lugano ha probabilmente battuto ogni record. Cercasi «responsabile vendite» con padronanza di cinese, russo, giapponese, coreano, inglese e italiano. A pubblicarlo un'azienda con sede a Castagnola, attiva nel commercio di prodotti per il giardinaggio.
Requisiti insolitamente alti: tanto che qualche disoccupato ha trovato «demotivante e quasi una presa in giro» la scelta dell'Urc di pubblicare l'offerta. La retribuzione? Non è indicata nell'annuncio, e il datore di lavoro – contattato – non vuole rivelarla perché «è oggetto di trattative individuali». Alcuni candidati, spiega, «si sono già fatti avanti, ma o non avevano il profilo giusto o chiedevano compensi troppo alti» confessa l'imprenditore.
Il caso è singolare ma non unico. Gli uffici di collocamento «ricevono segnalazioni anche per profili complessi» spiega il direttore della Divisione economia Stefano Rizzi. Con la campagna “Più opportunità per tutti” il Cantone ha sollecitato le aziende a rivolgersi agli Urc anche per le posizioni meno diffuse. Nell'annuncio in questione «il datore di lavoro ha sicuramente inserito requisiti esigenti, ma non è immorale o illegale cercare un profilo del genere» commenta Rizzi. «Ogni annuncio è un'occasione, e un buon bagaglio linguistico è sicuramente importante».
È d'accordo Jacob Hoekstra, cacciatore di teste dell'agenzia Kilpatrick. Ma sottolinea come «anche le aziende devono fare uno sforzo» e capire «anzitutto cosa è necessario e cosa è solo un di più». Anche perché «il mercato dei talenti specializzati in Ticino è molto ristretto, e i datori di lavoro devono guardarsi in faccia e capire quanto sono realmente attrattivi». “Pescare” tra i disoccupati può essere, inoltre, un tentativo di risparmiare sui salari: «Per certi profili le aziende serie dovrebbero rivolgersi a degli intermediari qualificati». Da Castagnola, l'autore dell'annuncio respinge le critiche: «Siamo un'azienda piccola, soldi da spendere in un head hunter non he abbiamo. L'offerta è questa, prendere o lasciare». Ai disoccupati non resta che studiare il coreano.