Gli esami di maturità sono finiti. Ecco come vivono, e cosa sognano, i ragazzi e le ragazze che hanno ottenuto i migliori risultati
LUGANO - C'è chi è al militare, chi è già in spiaggia o al campo scout. Chi per rilassarsi suona l'arpa o legge, perché «non si finisce mai di studiare». I licei ticinesi hanno sfornato quest'anno 1064 maturati, numero quasi identico rispetto all'anno scorso (erano stati 1065).
Sei studenti da record - A godersi il meritato riposto ci sono anche loro: i primi della classe, che hanno iniziato le vacanze con in tasca voti da primato, e anche un piccolo gruzzolo. Marta Rossetti di Personico, 18 anni, ha guadagnato 600 franchi tra premi e riconoscimenti di fine anno, grazie a una media di 5,82 su 6 - la più alta al liceo di Bellinzona.
«Non rinuncio agli hobby» - Materia preferita: matematica. Nel tempo libero si divide tra gli scout - risponde al telefono da un campo estivo in val Calanca - e la ginnastica, ma «anche l'ozio puro ogni tanto ci vuole» assicura. «Sono stata fortunata, la facilità negli studi mi ha permesso di non rinunciare agli hobby». I soldi ricevuti alla maturità li userà «per affrontare le spese universitarie a Zurigo» dove andrà a studiare Fisica e matematica.
Dubbi amletici - Anche Dario Plozner di Mendrisio ha incassato una bella cifra, circa mille franchi, ma non ha «la più pallida idea di come spenderli». Per fortuna, ai giovani cervelloni importa poco del denaro, per ora: sono più concentrati sui sogni e le sfide future. Plozner non ha ancora deciso: lettere classiche o matematica? Ci penserà «durante il servizio civile» dice, oppure mentre si rilassa suonando l'arpa: «È una passione che coltivo da anni e che non vorrei abbandonare in futuro».
«Ognuno ha le sue inclinazioni» - La discoteca non fa per tutti, del resto. I "secchioni" non si vergognano a dirlo: «Ho preferito altri passatempi, e spesso mi sono confrontato su questo argomento con i compagni di classe - racconta Plozner -. Ognuno ha le sue inclinazioni, non giudico nessuno».
Anno sabbatico - Studiare non vuol dire rinunciare a divertirsi, o finire in burn-out per lo stress da esami - come capitato di recente a Lugano. Franziska Balemi, locarnese, media del 5,78, confida che «durante durante gli esami ero sempre via nei fine settimana» e ritiene che «un lavoro costante durante l'anno permette di non impazzire». Anche lei è indecisa: tra neuroscienze e belle arti. Intanto si è presa un anno sabbatico per girare il mondo, a cominciare dalla Grecia: «Insegnerò tedesco alla pari, per imparare un po' di greco».
Né Facebook né Instagram - Altri hanno già le idee chiarissime, come Serena Bettelini di Caslano: «In agosto corso di tedesco a Zurigo, poi biologia al Poli. Poi vorrei insegnare al liceo, sicuramente in Ticino». Sua è la miglior media ticinese (5,93) ma cerca di non montarsi la testa. «Ognuno hai i suoi punti di forza e le sue debolezze» dice. A chi le dà dell'iper-studiosa risponde che «è vero, mi piace studiare». Sarà che non ha Facebook né Instagram. Nella materia che le piace meno - fisica - ha avuto la media del 5.
«Il tempo scarseggia» - Eppure i “secchioni” non vogliono vivere su un altro pianeta. E assicurano: non si sono ammazzati di studio. «Certo, il tempo a volte è poco» racconta Mattia Canonica, bellinzonese: ha dovuto rinunciare «a qualche pomeriggio all'aperto» ammette, ma non all'hobby della lettura e alla fisarmonica. È uscito con una media del 5,55 dalla Commercio di Bellinzona, che «forse è inferiore ai licei per le materie scientifiche, ma - afferma - non per le lingue e per prepararsi alla vita vera».
Via dal Ticino - Finita la scuola reclute Canonica migrerà oltre Gottardo, come gli altri. Cervelli in fuga? Mirta Gianocca, fortissima in lingue, dal liceo di Savosa si catapulterà a Berlino e poi a Zurigo, tornerà in Ticino «magari tra vent'anni» e adesso non vuole pensarci. In fondo è giusto così.