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LUGANOIl Museo delle Culture riparte da Picasso, Giacometti e gli altri

05.04.19 - 17:00
Gli spazi rinnovati di Villa Malpensata riaprono domenica con l'esposizione "Je suis l'autre". È la prima mostra del MUSEC dopo il trasloco dalla vecchia sede dell'Heleneum a Castagnola
Il Museo delle Culture riparte da Picasso, Giacometti e gli altri
Gli spazi rinnovati di Villa Malpensata riaprono domenica con l'esposizione "Je suis l'autre". È la prima mostra del MUSEC dopo il trasloco dalla vecchia sede dell'Heleneum a Castagnola

Dopo anni di limbo riapre al pubblico il Museo delle Culture (MUSEC) di Lugano. E questo avviene nelle sale totalmente rinnovate di Villa Malpensata dove domenica 7 aprile si inaugura l’esposizione "Je suis l’autre. Giacometti, Picasso e gli altri. Il Primitivismo nella scultura del Novecento".

Per molti anni Villa Malpensata è stata il punto d’incontro tra la grande arte e la Città di Lugano. Oggi, lo storico complesso edilizio affacciato sul lungolago di Lugano è stato ristrutturato e ammodernato, diventando più grande e ancora più accogliente.  "Je suis l’autre", è un viaggio tematico attraverso l’atto creativo, l’inconscio e i miti ed è concepito come una mappa che guida il visitatore attraverso la rivoluzione formale della scultura del Novecento, nata per l’appunto dall’incontro tra gli artisti delle Avanguardie e l’arte etnica e popolare. Dagli inizi del Novecento, infatti, comincia anche per la scultura quel processo di rinnovamento dei linguaggi che aveva già coinvolto la pittura: con il desiderio di affrancarsi dai canoni della verosimiglianza, gli scultori fecero propria l’idea di poter esprimere i loro mondi interiori. L’universo espressivo ingenuo, spontaneo e denotato da una forte carica vitale dell’arte cosiddetta «primitiva» ha, in tal senso, rappresentato una vera «rivelazione».

Il direttore del MUSEC Francesco Paolo Campione commenta così la ripartenza: «Dalle sale dell’Heleneum a quelle di Villa Malpensata il salto è grande. La nostra rete di protezione è annodata dai fili tessuti negli ultimi 15 anni da tutti coloro i quali hanno collaborato con il Museo. Un pezzo del successo di oggi appartiene a ciascuno di loro».

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa e curato da Francesco Paolo Campione e Maria Grazia Messina. Il volume comprende numerosi saggi e un ricco corredo fotografico. In occasione dell’esposizione luganese sarà presentata anche una ricca antologia sulle «arti primitive» viste dagli artisti e dagli intellettuali del Novecento, un testo che offre un’ampia e documentata visione multifocale dei significati e dei valori delle opere presentate e, più in generale, del tema del Primitivismo nell’arte del Novecento.

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