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MONTECENERI«La mia sfida? Lasciare del Gruppo Re un ricordo positivo»

02.04.19 - 20:30
La strategia del liquidatore dell’azienda italiana di serramenti: «Non riaprirà più. Puntiamo a un atterraggio morbido cercando di accontentare i creditori con reali pretese»
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«La mia sfida? Lasciare del Gruppo Re un ricordo positivo»
La strategia del liquidatore dell’azienda italiana di serramenti: «Non riaprirà più. Puntiamo a un atterraggio morbido cercando di accontentare i creditori con reali pretese»

MONTECENERI - Rincorso da uno stormo di debiti il Gruppo Re imbocca la strada della liquidazione ordinaria e non del fallimento (come lasciava presagire la sfilza di precetti per centinaia di migliaia di franchi). A darne notizia è il Foglio Ufficiale dove si legge anche che a traghettare l’uscita di scena dell’azienda italiana di serramenti sarà Luca Moretti. «L’obiettivo è fare in modo che la vicenda si appiani dolcemente e che l’azienda possa chiudere con quello che ha» spiega a Tio/20Minuti il liquidatore.

Quello che ha, naturalmente, è poco. «È una sfida che assumo sperando di riuscire a lasciare del Gruppo Re un ricordo positivo» dice ancora Moretti. Che, proprio in questi giorni, sta contattando uno per uno le decine di creditori: «Si tratta di chiudere in modo pacifico, sereno e senza cattiveria. Il fallimento sarebbe una soluzione che non piace a nessuno, anche se a rimetterci meno sarebbe l’azienda. Secondo la mia politica è meglio spartirsi venti franchi a testa, che non ottenere nulla. Salviamo il salvabile, puntando ad un atterraggio morbido. Non si può fare altro, la ditta non riprenderà più la propria attività».

Moretti non precisa a quanto ammontano le pretese: «Non sarebbe corretto nei confronti del cliente». E poco dice sul numero dei creditori: «Non più che in altri casi simili». Semmai, rileva, «l’obiettivo mio resta quello di accontentare chi ha delle reali pretese. Perché ci sono alcuni creditori con richieste superiori al valore del lavoro stesso».

A rendere più brusco l'atterraggio potrebbero essere le quattro comminatorie di fallimento notificate di recente al Gruppo, nonché i casi che stanno per giungere in pretura dove, sempre di recente, lo scorso 25 marzo, un giudice ha condannato l'azienda a versare 22mila franchi a uno dei tanti creditori. E altri potrebbero seguire.

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