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CANTONESalario minimo: «Profonda delusione»

01.03.19 - 10:10
L’USS-Ticino e Moesa deplora l'incapacità nel riuscire a concretizzare gli intenti dell’iniziativa popolare approvata nel 2015
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Salario minimo: «Profonda delusione»
L’USS-Ticino e Moesa deplora l'incapacità nel riuscire a concretizzare gli intenti dell’iniziativa popolare approvata nel 2015

BELLINZONA - «3000 franchi per vivere non sono sufficienti. In Ticino molti guadagnano anche molto meno». È proprio per questo, riferisce il sindacato USS-Ticino e Moesa, che la Commissione tripartita (rappresentanti padronali, sindacati e autorità cantonale) ha emanato oltre una decina di contratti normali di lavoro con salari minimi.

In molti settori, tuttavia vengono applicati salari bassi, «troppo bassi» secondo l’USS che aveva salutato positivamente l’iniziativa popolare intesa a introdurre un salario minimo cantonale.

«Malgrado l’urgenza di trovare una soluzione dignitosa a un problema che dovrebbe disonorare un Paese civile e ricco, e malgrado una sentenza del Tribunale federale in materia che ritiene legittimo fissare per legge un salario minimo - aggiunge il sindacato in una nota odierna -, in questi quattro anni l’Autorità cantonale non ha saputo concretizzare gli intenti dell’iniziativa». Negli scorsi giorni la Commissione della gestione del Gran Consiglio ha deciso di rinviare il tema a dopo le elezioni di aprile.

L’USS-Ticino e Moesa deplora tale situazione. «Essa - conclude - dimostra miopia da parte del mondo politico e scarso interesse per un grave problema sociale. Essa dimostra pure dispregio per le nostre istituzioni, fondate sul rispetto dei principi democratici. Nulla può infatti giustificare un ritardo di quattro anni nel dar seguito a una decisione popolare».

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